Avevano protestato per le loro condizioni di lavoro a rischio di contagio da Coronavirus. La richiesta era nata dalla constatazione che «gli agenti privati in servizio nei...
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A Napoli, la provocazione del comparto della vigilanza privata è stata accolta da gruppi di vigilantes che hanno acquistato privatamente le mascherine da indossare nei turni presso i presidi ospedalieri ma c’è di più. L’azienda di vigilanza privata “Security Service” ha emanato una circolare «raccogliendo la preoccupazione del proprio personale dipendente sui possibili rischi da contagio». Nel documento, l’azienda riconosce la necessità di considerare le condizioni professionali degli agenti dediti alla sicurezza privata nonostante la considerazione che «il rischio al quale il personale dipendente è esposto è pari a quello della generalità della popolazione».
Se questo piccolo passo in avanti, non ha comportato alcun cambiamento concreto, è pur vero che altri istituti di vigilanza, invece, hanno provveduto a dotare le guardie giurate di mascherine. Il primo caso virtuoso, riguarda l’istitito “San Paolino” a Portici che ha consegnato maschere ad alto filtraggio agli agenti, ovvero quelle conosciute come Ffp 2. Un altro segnale importante, è arrivato dalla triplice rete sindacale di Filcams-Cgil, Fisacat-Cisl, Uiltucs Uil, che hanno scritto un documento come “Federazione lavoratori del Commercio, Turismo e Servizi”.
«La prima misura da adottare sarà rivedere il documento di valutazione dei rischi, sia per affrontare il nuovo pericolo biologico, sia per fornire ai lavoratori in special modo chi opera a contatto diretto con l’utenza, tutti gli strumenti di tutela comprese le mascherine» si legge nella nota sindacale che invita all’uso dei presidi igienico sanitari anche i lavoratori che pur non essendo sanitari, si trovano negli stessi luoghi degli operatori ospedalieri.
«Il datore di lavoro è responsabile in prima persona della tutela della salute e della sicurezza dei suoi dipendenti- si legge ancora - si invita inoltre a limitare per quanto possibile le attività che comportano la concentrazione di più lavoratori nello stesso ambiente». Per questo motivo, ad oggi, in alcuni presidi ospedalieri napoletani, le guardie giurate, quelle in contatto con i pronto soccorso, sono dotate di mascherine ma «non è un provvedimento unitario e globale come invece richiediamo» aggiunge Alviti. «L’ invito è di adottare una profilassi comune e realizzata da tutti gli istituti di vigilanza al fine di proteggere i lavoratori ed evitare che possano fare da conduttori di possibili contagi» conclude il presidente dell'Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino