Napoli Est, dalle erbacce ai rifiuti: è tutto da rifare nel parco di villa Letizia

Napoli Est, dalle erbacce ai rifiuti: è tutto da rifare nel parco di villa Letizia
L'emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus pesa in modo determinante sugli interventi di manutenzione del verde. Alle tantissime aiuole nel degrado si aggiungono...

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L'emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus pesa in modo determinante sugli interventi di manutenzione del verde. Alle tantissime aiuole nel degrado si aggiungono i diversi parchi della periferia orientale di Napoli che, dopo anni, sono ancora negati alla cittadinanza. Tra questi il parco di villa Letizia a Barra.

 

Dopo i lavori di pulizia effettuati nei mesi scorsi dagli operatori della Sma Campania - su richiesta della VI municipalità del Comune di Napoli che gestisce il «polmone verde» di via Giambattista Vela - oggi la natura selvaggia ha ripreso il suo posto ed è tornato il degrado. Il prato è completamente ricoperto da erba fittissima e restano a terra i cumuli di erbacce e rifiuti. Sembrano svaniti i risultati ottenuti attraverso un «P.o.c.», programma operativo complementare con lo scopo di recuperare gli spazi pubblici maggiormente colpiti dai fenomeni di sversamento illecito ed incendio di rifiuti. Ora bisognerà programmare nuovi interventi per le diverse centinaia di metri quadrati del parco chiuso da anni e più volte preso di mira da vandali e delinquenti. Alcuni tombini risultano ancora scoperti. Per l'impianto d'illuminazione, da ripristinare completamente, sono stati stanziati 28mila euro ma non ci sono ancora lavori in essere. Qualche mese fa, in occasione di una festa religiosa, il parco era stato riaperto e ciò aveva fatto ben sperare i residenti per una riconsegna del bene pubblico in tempi rapidi.

La quarantena non ha fermato i delinquenti che sversano abusivamente rifiuti nell'altra area del parco completamente dimenticata da anni ed esclusa dagli interventi programmati. Un muro, di recente costruzione, separa questi due spazi dal parco. A terra centinaia di quintali di rifiuti di ogni genere, anche quelli speciali e pericolosi. Più volte dati alle fiamme, ad oggi è un gioco da ragazzi accedere per poter sversare e inquinare.


Forze umane e mezzi ridotti all'osso, il problema riguarda il verde di tutto il territorio municipale. Diversi parchi ancora chiusi, cortili di scuole e aiuole senza pulizia da mesi. Il coronavirus ha solo peggiorato la possibilità di intervenire ma il problema era già particolarmente sentito prima della pandemia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino