Vanno a giudizio con l'accusa di corruzione elettorale il senatore di Fi Luigi Cesaro, i suoi fratelli Aniello e Raffaele (già in carcere per un'altra inchiesta) e...
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L'inchiesta è relativa all'elezione di Armando Cesaro nel 2015 in Consiglio regionale: elezione - caratterizzata da un boom di preferenze - che secondo l'accusa sarebbe stata favorita da promesse e favori elargiti sul territorio.
«Al di là delle responsabilità che saranno chiarite in sede di giudizio, l'inchiesta rimanda ancora una volta a un sistema di becera politica e scambi di favori che stenta a tramontare. Uno scenario, quello ricostruito e descritto dai magistrati, nel quale appare assodato che l'unica maniera per racimolare preferenze elettorali resta quella dei favori e di promesse di qualunque genere. Nulla che abbia a che vedere con l'interesse della collettività e il bene comune», è il commento a caldo del capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino