«La Corte dei Conti racconta una Napoli diversa da quella romanzata da de Magistris per 6 anni». Così Mara Carfagna deputato e consigliere comunale a Napoli di...
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«L'ordinanza della Sezione di Controllo della Corte dei Conti della Campania è una conferma dello stato gravissimo a cui sono stati ridotti da de Magistris i conti del Comune di Napoli. Il documento della magistratura contabile elenca e conteggia, una ad una, tutte le irregolarità contenute nei documenti finanziari varati da Palazzo San Giacomo negli ultimi 4 anni: l'errata contabilizzazione delle anticipazioni di liquidità per l'estinzione dei debiti pregressi le quali sono state poste a copertura di nuove spese, il rinvio ad esercizi futuri della copertura di debiti fuori bilancio per centinaia di milioni, l'elusione del Patto di Stabilità, il mancato rispetto del pareggio di bilancio, l'occultamento di crediti inesigibili, la mancata iscrizione a bilancio del fondo passività potenziali, il fallimento del piano di rientro dal pre-dissesto che prevedeva le due leve fondamentali delle dismissioni immobiliari e l'incremento delle riscossioni», lo dichiara Valeria Valente, deputata e consigliera comunale Pd. «Le contestazioni della Corte dei Conti - prosegue - ripercorrono le irregolarità che in Consiglio Comunale, noi del Partito Democratico, abbiamo denunciato sui documenti finanziari che sono stati proposti dalla Giunta e che la maggioranza arancione ha approvato in questi anni, dal Bilancio di Previsione e al Rendiconto 2016, alla rimodulazione del Piano di riequilibrio pluriennale, per finire al Bilancio di previsione 2017. Si tratta di contestazioni puntuali, nel merito, che sono agli atti e che sono state ampiamente riportate dalla stampa: nessuno potrà dire, stavolta, che non si conosceva lo stato dei conti comunali e uscirsene con la storiella delle amministrazioni precedenti. Viene smentita anche la bufala, raccontata da de Magistris, che le difficoltà finanziarie sono frutto dei tagli del governo centrale: è vero esattamente il contrario, le responsabilità sono tutte in capo alla gestione finanziaria dell'amministrazione comunale attuale, che ha sciupato le opportunità e gli aiuti economici offerti a livello nazionale dai governi che si sono succeduti. Siamo in una situazione dalla gravità senza precedenti: negli ultimi tre anni, il Comune di Napoli amministrato da de Magistris ha accumulato un disavanzo pari a 1.2 miliardi di euro. Nei vent'anni precedenti, si era cumulato un deficit di 850 milioni di euro. Altro, quindi, che pesante eredità delle passate amministrazioni, la situazione drammatica in cui è stata precipitata la città di Napoli ha un nome e cognome: Luigi de Magistris». «Siamo preoccupati per la città di Napoli e per i napoletani che vedono vanificati i sacrifici di questi anni in cui hanno visto alzarsi al massimo le imposte comunali e rischiano di pagare un prezzo ulteriore per gli errori di de Magistris sull'erogazione di servizi essenziali: la crisi del trasporto pubblico, la paralisi della refezione scolastica, lo scempio del welfare e dell'assistenza per i più deboli e i disabili. Napoli e i napoletani non possono essere lasciati soli. Dobbiamo separare il destino della città da quello di chi finora l'ha amministrata in maniera irresponsabile e demagogica, penalizzando in primo luogo i più deboli. Sono certa che il Pd e il governo, ancora una volta non faranno mancare volontà e azione per stare accanto alla nostra città senza sottostare ai ricatti di chi prima ha portato la città in questo stato e oggi chiede di essere salvato, pena l'affondamento generale. Il tempo in cui de Magistris poteva dire »dateci i soldi che facciamo noi« è finito. Ha dimostrato nei fatti di non essere all'altezza di questo compito», conclude Valente. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino