In Costiera. Tombe degli antichi romani in un caffè letterario: inaugurato il singolare sito archeologico

VICO EQUENSE - Un sito archeologico all’interno di un caffè letterario. Una formula del tutto nuova che la Soprintendenza archeologica della Campania ha voluto sperimentare a...

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VICO EQUENSE - Un sito archeologico all’interno di un caffè letterario. Una formula del tutto nuova che la Soprintendenza archeologica della Campania ha voluto sperimentare a Vico Equense, in seguito alla recente scoperta di reperti che risalgono all’epoca romana. In via Nicotera, infatti, oggi è stata inaugurata la mostra permanente dal titolo «La scena antica: percorsi di archeologia urbana a Vico Equense» in presenza del soprintendente Adele Campanelli, della funzionaria archeologa Tommasina Budetta e del sindaco Benedetto Migliaccio.


Nel corso dei lavori di scavo cominciati nel 2006 per la realizzazione di parcheggi interrati, ad opera della ditta Bellalba, è emersa una parte di «storia» che oggi è stata restituita ai cittadini. A curare l’allestimento della mostra, insieme a Tommasina Budetta, sono stati Valter Tuccino, responsabile del restauro e Giovanni Zevolino, impegnato nella ricostruzione dell’ambiente. A rendere singolare tale sito, la scelta di affidarlo ad un privato. L’area, visibile dall'esterno grazie alle grandi vetrate, è adiacente al caffè letterario «Vita» e sarà gestita dalla società giovanile Publicab.

«E’ nostro obiettivo restituire la memoria – spiega Tommasina Budetta – e soprattutto consentire la creazione di un nuovo rapporto dei giovani con l’antico, superando il concetto di musealizzazione». «Questa parte di necropoli diventa un locale – sottolinea Adele Campanelli – e sarà divertente capire cosa penseranno e che tipo di curiosità avranno i giovani circa queste antiche civiltà». «Tra i reperti esposti nel percorso archeologico creato – aggiunge Tommasina Budetta – un sepolcreto di età romana con un monumento funerario abbellito da due statue, una maschile e l’atra femminile, che si riferiscono a una coppia di sposi. Il monumento, e tutta la necropoli, si affacciava sull’antico tracciato viario che ricalcava l’antica via Minerva, la quale conduceva fino a Punta Campanella, l’antico Capo Ateneo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino