Sono cresciuti in maniera statisticamente significativa a Napoli, nell'ultima settimana, i contagi giornalieri causati da Covid 19 e contemporaneamente la fascia di età...
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LA MAPPA
Mettendo dunque a confronto lo scenario epidemiologico disegnato un mese fa con quello attuale emerge che a Napoli da un lato l'età media dei casi resta stabile a 55 anni ma dall'altro l'incidenza per età subisce un incremento nella fascia tra 0 e 18 anni. Nell'intervallo che va dal 13 luglio al 10 agosto il numero dei contagi in questo range è cresciuto di 9 casi, passando in percentuale dal 4 al 5%. Troppo ampio l'intervallo di età successivo tra 19 e 50 anni per segnalare l'analoga crescita dei casi in adolescenti e giovani adulti e ai 27 nuovi casi contati fino al 10 agosto bisogna aggiungere almeno altri 12 ragazzi di rientro da Malta e Corfù riscontrati positivi al tampone effettuato al Cotugno in alcuni casi anche con quadri di sintomatologia evidenti. Sostanzialmente stabile invece il contagio tra le fasce di popolazione che vanno dai 51 ai 70 anni (passati da 390 a 405 casi) e tra gli ultra settantenni.
I CONTAGI
Riavvolgendo il nastro dei tamponi giornalieri effettuati negli ultimi mesi bisogna tornare agli inizi di maggio per trovare 10 nuovi positivi in un solo giorno. Limite superato l'8 agosto con 12 nuovi casi. In un mese i positivi totali sono cresciuti di 55 unità, gli asintomatici sono passati da 234 a 270, i ricoverati in ospedale da 8 a 12 (di cui 10 al Covid center all'Ospedale del mare), quelli in isolamento domiciliare da 11 a 44, in netto incremento quelli in sorveglianza sanitaria (da 284 a 417). Nessun mutamento nella ripartizione per sesso: 43% donne e 57% uomini. Nella suddivisione dei contagi per quartiere (incidenza per 10mila abitanti), alle zone di Posillipo, Chiaia e Vomero-Arenella, sin dall'inizio collocate nell'area a maggiore intensità epidemica, si affianca ora San Carlo all'Arena mentre si confermano relativamente risparmiate le zone più periferiche e popolari della città, nonostante i recenti focolai del campo rom di Secondigliano. Un tratto epidemiologico da mettere in relazione sia alla maggiore mobilità con viaggi dei residenti in questi quartieri (nei mesi scorsi per lavoro, oggi per turismo), sia alla maggiore propensione a una socialità intensa e frequenti spostamenti. Un contesto generale attentamente valutato dal presidente della Regione Vincenzo De Luca e dallo staff dell'unità di crisi. L'arma vincente per la convivenza con il Coronavirus risiede nel potenziamento dell'assistenza sul territorio. Negli ultimi giorni sono stati definiti nei dettagli i compiti delle Aft (Aggregazioni funzionali territoriali) rimodulando la risposta assistenziale di primo livello assicurata dai medici di famiglia ed è stato siglato dopo 20 anni il contratto integrativo della specialistica ambulatoriale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino