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Boom di contagi Covid in Campania: ieri è stata la regione che ha contato il più alto numero di casi in Italia: 10.078 contro gli 11.428 del giorno prima, il 34,6% di positivi al tampone contro il 35,1% di sabato ma zero decessi sebbene le ospedalizzazioni crescono ancora (8 ingressi in terapia intensiva e 19 ricoveri in più). I 513 pazienti di ieri sono il valore più alto dal 20 maggio e in sette giorni è stato registrato l’82% in più di infezioni il 43% in più di terapie intensive e il 42% in più di ricoveri. A Napoli i posti letto dedicati al Covid al Cotugno e al Cardarelli sono pieni e i casi sono raddoppiati in una settimana. Un trend che impressiona, mitigato solo dal dato relativo ai decessi: i morti infatti diminuiscono e non è poco visto che questo è l’esito peggiore della malattia: -22% nelle ultime due settimane. «Lo si deve senza dubbio ai vaccini - avverte Alessandro Perrella, primario del Cotugno - e anche alle mutazioni subite dal virus che lo hanno reso più infettivo ma meno capace di uccidere il suo ospite. A rischiare oggi sono i non vaccinati, i fragili e gli anziani.
Uno scenario che ha spinto il presidente della Regione Vincenzo De Luca a chiedere già mercoledì scorso a tutti i manager di Asl e ospedali un piano ad hoc per il potenziamento dell’assistenza ai pazienti Covid. Riorganizzazione già tradottasi in proposte di ciascuna azienda sanitaria che attendono ora a stretto giro il disco verde definitivo. A Napoli la Asl punta innanzitutto al consolidamento dell’assistenza domiciliare che dal 13 al 19 giugno ha preso in carico 92 nuovi pazienti, a cui se ne sono aggiunti altri 152 nella settimana successiva con ulteriori 120 dal 27 giugno al 1 luglio per un totale di 520 di cui la metà sintomatici.
Anche il Cardarelli ha un suo piano: a fronte della saturazione del padiglione M (ex intramoenia) che non ha mai smesso di funzionare, ha già previsto in queste ore stanze singole nelle parti più isolate dei reparti specialistici in cui accogliere pazienti affetti da patologie dominanti in cui quasi sempre si sovrappone un Covid asintomatico. «Sono talmente tanti i positivi che questa è l’unica soluzione - spiega il manager Giuseppe Longo - anche per consentire una gestione che non incida sulle attività ordinarie e del pronto soccorso». Se lo scenario peggiorasse si individuerebbe, di nuovo, un intero padiglione multispecialistico da dedicare ai pazienti Covid.
C’è infine l’Azienda dei Colli: al Cotugno saranno concentrati i malati con prevalente sintomatologia respiratoria e sistemica infettiva. Attualmente sono attivi 115 posti letto (70 ordinari, 32 subintensiva, 8 rianimazione e 2 di intensiva neonatale) che, se necessario, possono raddoppiare. Degenze che garantiscono assistenza per la media ed alta intensità della patologia correlata a Sars-Cov-2. Per gestire le complicanze specialistiche, mediche e chirurgiche, arriveranno in soccorso consulenze dal Monaldi e Cto per il percorso cardiologico, endoscopico (broncologia ed endoscopia digestiva), chirurgico generale e delle specialità chirurgiche, oculistico e otorino.
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