Covid in Campania, la nuova stretta di De Luca: ipotesi stop mobilità tra i Comuni dopo le feste

Covid in Campania, la nuova stretta di De Luca: ipotesi stop mobilità tra i Comuni dopo le feste
Avvertimento o minaccia, prendetela come volete, ma De Luca avverte i campani: «Inevitabili ulteriori restrizioni». Messaggio duro dell’antivigilia di Natale che...

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Avvertimento o minaccia, prendetela come volete, ma De Luca avverte i campani: «Inevitabili ulteriori restrizioni». Messaggio duro dell’antivigilia di Natale che fa correre un brivido lungo la schiena per chi vive in Campania. A cominciare dagli imprenditori del food già incavolati per l’ordinanza, in vigore da ieri, che vieta la vendita e il consumo di qualsiasi cibo o bevanda, ad esclusione dell’acqua, in strada. Ma proprio la movida della vigilia, quella di Natale prima e quella di Capodanno poi, un rito pagano ormai con i contorni del sacro al Sud, fa temere un’impennata di contagi. 



A far saltare sulla sedia il governatore, infatti, è quello che è accaduto a Palma Campania, paesone della provincia napoletana, dove prima una notte bianca organizzata dai commercianti e poi un paio di feste, hanno fatto registrare (senza contare quelli delle prossime ore) una serie di contagi. Ben 42 solo per la kermesse organizzata dai negozianti ma il timore è che si possano ora moltiplicare le infezioni da Covid. 

«È un esempio di totale irresponsabilità quanto è accaduto a Palma Campania il 15 e il 18 dicembre scorso: centinaia di ragazzi assembrati per alcune feste, anche in piazza, senza alcun rispetto delle regole di prevenzione anti Covid. I risultati sono stati un picco di contagi, l’aumento del numero dei positivi anche nella popolazione non scolastica, la decisione della Dad per numerose classi da parte dei dirigenti scolastici. Questo è l’esempio di quello che succede a causa dell’assoluta mancanza di senso civico e si rispetto per sé e per gli altri», attacca ieri l’ex governatore. 

Poi la minaccia finale: «Sono queste le situazioni diffuse sul territorio regionale che ci obbligano ad emanare ordinanze restrittive. Sono queste le situazioni che rendono inevitabili ulteriori misure nei prossimi giorni per il contenimento dei contagi». 

Parole del primo pomeriggio quando ancora non si è riunito il Cdm che emanerà in serata una serie di restrizioni anti-Covid. Da qui l’idea che De Luca abbia voluto, sinceramente preoccupato dell’aumento dei contagi, veicolare una moral suasion al controllo seppur nel suo stile. Non foss’altro, dicono dalla Regione, che una serie di restrizioni, modello zona arancione se non rossa, a cui pure si è pensato ieri, sono difficilmente traducibili in un’ordinanza solo campana. A cominciare dallo spostamento da comune a comune passando per un numero determinato di persone per i pranzi anche in casa. Restrizioni indigeribili in questi giorni di festa in cui le famiglie si riuniscono e, per di più, impossibile o quasi fare i controlli. E, ancora, senza cluster dichiarati sarebbe complicato emanare provvedimenti validi solo in Campania, in una regione poi, dove le restrizioni sono già considerate le più dure del Paese, considerando poi che siamo in zona bianca. Anche se da palazzo Santa Lucia fanno sapere di voler aspettare per leggere le norme varate dal governo e prendersi il tempo di prendere eventuali decisioni. Più probabile, invece, che possa essere emanata un’ordinanza che rafforzi i provvedimenti già in essere, magari sollecitando maggiori controlli da parte dei sindaci e delle forze di polizia. 

Sceglie, invece, la prudenza il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. «Oltre al controllo, oltre alle regole noi abbiamo anche bisogno della responsabilità delle persone», è l’invito dell’ex ministro che aggiunge: «Non possiamo certo mettere un vigile o un poliziotto dietro ogni persona e tutti devono essere protagonisti della propria sicurezza». Si riferisce, anche lui, all’allarme movida per oggi. Ma a Napoli è stato messo a punto, con un’ordinanza comunale, un sistema di varchi controllati per il centro in modo da chiudere gli accessi se dovessero crearsi assembramenti. Senza contare un elenco di 31 tra strade e piazze iper controllate da chiudere in caso di troppo affollamento. Ma gli imprenditori sono già sul piede di guerra. «Le restrizioni della Regione provocheranno - attacca Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania - un chiaro e grave danno economico alle attività che avevano già programmato feste e eventi, acquistando prodotti e pianificando di lavorare a Natale e a Capodanno. La Regione riservi un budget finanziario per supportare le attività, le famiglie degli imprenditori e i dipendenti per il grave mancato introito che verrà prodotto». 

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Il Mattino