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I medici di famiglia danno «piena disponibilità alla somministrazione della quarta dose del vaccino, ma chiediamo di essere coinvolti anche per il recupero delle seconde e delle terze dosi mai fatte. È una necessità con questa elevata circolazione virale». Lo dice Silvestro Scotti, vicepresidente dell'Ordine dei medici di Napoli e segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), che accoglie positivamente l'invito alle Regioni a coinvolgere i medici di famiglia nella somministrazione del secondo booster agli over 60, fatto dal generale Tommaso Petroni, a capo dell'Unità per il completamento della campagna vaccinale. Una sollecitazione contenuta in una lettera inviata alle stesse Regioni. Un obiettivo che dovrebbe essere parallelo, «con la distribuzione delle dosi necessarie» per chi, nelle fasce di età più basse, «non ha completato il ciclo vaccinale».
Anche perché, in questo momento, «l'infezione riguarda le persone in età produttiva, come è evidente nei nostri ambulatori. Con la quarta dove gli over 60 si protegge sicuramente la popolazione più a rischio, ma non serve a ridurre la contagiosità.
Attualmente «tra tutti i miei pazienti positivi - spiega - di quelli con quattro dosi, dai dati verificati ieri, nessuno si è ammalato. Con tre dosi il 3% si è contagiato, con 2 dosi il 60%, con una dose l'80%, con nessuna dose l'80%. Questi dati dimostrano plasticamente che dobbiamo necessariamente recuperare le vaccinazioni mai fatte. Per questo serve la disponibilità istituzionale a fornirci le dosi necessarie che ci permettano di recuperare».
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