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Dopo un anno di covid l'emergenza sociale è aumentata tra le persone fragili e più a rischio della città. Tra chi è solo o dorme in strada senza nessuna precauzione o protezione dal virus. Una “guerra” che si combatte in silenzio tra vicoli, strade e piazze trasformate in dormitori e rifugi per la notte dai clochard. Un esercito di uomini e donne che appare sempre più dimenticato e ai margini della società.
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Proprio per questo, e per monitorare la situazione relativa ad eventuali contagi fuori controllo, l'impegno dei volontari della Croce Rossa si è fatto più intenso e mirato. Le squadre di soccorso, durante i soliti giri notturni, sono diventate ancora più attente alle condizioni di salute degli homeless che nei casi più sospetti, vengono indirizzati all'ambulatorio attivo in Piazza del Carmine.
«Di diverso dal solito – afferma la volontaria Rosita Feliciello – c'è che le persone che dormono in strada sono aumentate ed hanno bisogno veramente di tutto.
Un vero punto di ritrovo, ascolto ed assistenza che in questo periodo sta continuando a fare la differenza. Dove gil stessi clochard si incontrano per usufruire della mensa o per effettuare tamponi rapidi, in casi di sintomi da covid-19. «Di sera partono le nostre squadre individuano i soggetti più a rischio – afferma Lidia Bichi – e di giorno li assistiamo in questa struttura. Il dato che rileviamo purtroppo, è che in questo periodo c'è un grande aumento di persone italiane in strada e questo ci da l'idea della crisi che stiamo affrontando. Tutti quelli che prima dell'emergenza avevano difficoltà a reperire medicine, ora sono rimasti completamente abbandonati a se stessi. Fortunatamente questo centro è attivo dal 2019 e quindi la pandemia non ci ha presi alla sprovvista. Abbiamo solo “rimodulato” e perfezionato la nostra assistenza. Dalle medicazioni, ai medicinali e dalle visite ai tamponi, oggi facciamo qualsiasi genere di intervento e questo è molto importante. Certo vorremmo fare di più ma già adesso riusciamo a dare un buon supporto. Un sostegno alle fasce più deboli che non si ferma mai. Dalla mattina alla sera siamo attivi per dare una mano agli emarginati ed ai cosiddetti “ultimi”. Speriamo solo di poter uscire presto da questo incubo che ha evidentemente aumentato il numero di bisognosi in strada. Di chi a causa del covid è stato costretto a rivolgersi a noi per avere una mano».
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