Ospedale Cardarelli di Napoli, posti esauriti nel reparto Covid: tornano i “separé” per isolare i positivi

Ospedale Cardarelli di Napoli, posti esauriti nel reparto Covid: tornano i “separé” per isolare i positivi
Stanze e corridoi non bastano per isolare i pazienti contagiati dal virus e nel pronto soccorso spuntano i paraventi. Le pareti divisorie mobili, separano visivamente gli...

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Stanze e corridoi non bastano per isolare i pazienti contagiati dal virus e nel pronto soccorso spuntano i paraventi. Le pareti divisorie mobili, separano visivamente gli spazi ma, di fatto, tutti i degenti condividono lo stesso ambiente, seppure con un minimo di distanza imposta dagli allestimenti improvvisati. È così che l’emergenza Covid ritorna prepotentemente tra le mura ospedaliere del Cardarelli, travolto dall’ondata di Omicron 5. L’impennata dei positivi, più che raddoppiata nel giro delle ultime 48 ore, sta mettendo in ginocchio le aree dedicate all’emergenza ma anche nei reparti ordinari, la presenza di “stanze grige” per assistere i positivi, sta diventando sempre più necessaria. Non solo. Il boom di nuove infezioni, ha provocato anche la saturazione della capacità ricettiva del padiglione M, dedicato esclusivamente al ricovero dei pazienti Covid.  

Nel pronto soccorso del Cardarelli, ieri mattina, il numero dei casi Covid è arrivato a 23 pazienti sistemati nell’ex area del drappello di polizia e nell’area dei codici verdi, da tempo convertite per accogliere i degenti contagiati ma insufficienti ad ospitare l’ondata di ammalati colpiti da Omicron 5. Per ricavare altri spazi dove isolare i positivi, dunque, sono spuntati i paraventi, sistemati in fila nell’area adiacente all’ingresso dove, dall’altro lato delle pareti divisorie, sostano i degenti ordinari, risultati negativi ai test Covid. Questa vicinanza, preoccupa gli ammalati ordinari che in più occasioni si sono lamentati con il personale ospedaliero per la presenza dei paraventi, considerati inadeguati come strumento di isolamento ma, a onor del vero, anche la platea dei sanitari è altrettanto preoccupata. Medici, infermieri e operatori socio sanitari stanno lavorando, spesso, in sotto organico e ieri, ad esempio, è accaduto che ci fossero solo due infermieri a svolgere il turno nelle affollate aree Covid del pronto soccorso. 

Il boom dei nuovi contagi da Omicron 5 che sta facendo registrare seconde infezioni anche tra la platea dei sanitari, ha paralizzato i ricoveri Covid nel padiglione M, dedicato esclusivamente all’assistenza dei positivi. In pratica, non c’è posto per accogliere altri ammalati. L’esaurimento dei posti letto riguarda anche la Terapia Intensiva e la Sub Intensiva Covid, oltre ai due posti ricavati nel “red point”, per un totale di 28 posti letto occupati che ha comportato «la completa saturazione della capacità ricettiva» come si legge in un documento della direzione ospedaliera che, però, sottolinea la funzionalità dal punto di vista operatorio, mai interrotta nonostante le criticità di questi giorni. L’azienda Cardarelli, infatti, precisa che «si resta prontamente disponibili per interventi tempo dipendenti che necessitano di camere operatorie Covid» ma, allo stesso tempo, sollecita, in un altro documento datato sempre 4 luglio 2022, la «disponibilità di posti letto Covid presso altre strutture ospedaliere». D’altronde, il problema non rimane circoscritto al padiglione M, dal momento che, in questi ultimi giorni fino a oggi, ci sono «pazienti positivi presenti nelle Unità Operative di degenza ordinaria per indisponibilità di posti letto specifici». 

«L’ondata di contagi è stata come un assalto a cominciare dal pronto soccorso, dove in breve tempo sono aumentati i casi» spiega Giuseppe Longo, che dopo quasi tre anni alla guida del Cardarelli, come direttore generale, il 6 agosto passerà al timone del Policlinico Federiciano. «I paraventi sono stati una soluzione temporanea per garantire l’assistenza ma da oggi, avremo una specifica area separata e destinata ai Covid, nell’osservazione breve» spiega il manager che ha messo in moto «un adeguamento rapido degli spazi e l’apertura di un secondo padiglione, l’H, per ricavare altri posti letto». «Va ricordato che il Cardarelli non ha mai smesso di assistere i casi Covid e non è mai successo che il padiglione M avesse zero ricoverati» conclude Longo, pronto a reclutare anche nuovi «sanitari per consentire al personale di andare in ferie».

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Il Mattino