«Covid a Napoli, così malati e indecisi hanno scelto di fare il vaccino»

«Covid a Napoli, così malati e indecisi hanno scelto di fare il vaccino»
Funzionerà anche ad agosto il numero verde Covid (800954427) attivo dalle 9 alle 14 dal lunedì al venerdì. Una linea messa a disposizione dalla Asl Napoli 1,...

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Funzionerà anche ad agosto il numero verde Covid (800954427) attivo dalle 9 alle 14 dal lunedì al venerdì. Una linea messa a disposizione dalla Asl Napoli 1, in funzione dallo scorso gennaio e gestito da 85 medici ospedalieri ed universitari, per la maggior parte primari in pensione, sotto l’egida dell’Ordine dei medici di Napoli fornita dal presidente Bruno Zuccarelli.

«Il call-Covid, così come lo abbiamo ribattezzato – avverte Antonio Balzano, ex primario di Gastroenterologia del Cardarelli, coordinatore dell’iniziativa insieme ad Antonio Correra, ex primario di Pediatria del Santobono e Ciro Florio, ex primario di Neurologia del Cardarelli - doveva essere un supporto alla popolazione relativamente a problematiche mediche inerenti la vaccinazione anti Covid. Dopo i primi mesi questo strumento si è rivelato anche, se non soprattutto, uno strumento di conforto a mille dubbi e paure da parte di chi voleva vaccinarsi ma voleva essere rassicurato, informato e reso edotto su temi e quesiti puntuali anche di tipo amministrativo».

«Siamo stati di ausilio ad una popolazione vasta, di diversificata estrazione sociale che non aveva, e per certi versi, non ha ancora – continua Correra - punti di riferimento da cui acquisire informazioni pratiche, attendibili e autorevoli sugli effetti collaterali dei vaccini, sulla loro efficacia, su rischi e vantaggi della profilassi vaccinale e in definitiva sull’opportunità di vaccinarsi in relazione alle patologie per le quali si era in cura. Poi, dopo il nodo AstraZeneca, le domande sono esplose in relazione al rischio trombotico e per questo abbiamo preparato un documentato dossier». Un lavoro intenso, svolto gratuitamente, mettendo a disposizione professionalità, conoscenze ed esperienze cliniche all’incrocio tra varie specialità mediche, dalla infettivologia alla genetica, dalla pneumologia alla pediatria e all’internistica. «Tra gli 85 colleghi e professionisti di grande valore, che ci hanno coadiuvato – aggiunge l’ex primario del Santobono - solo per citarne alcuni ci sono Pietro Amoroso, ex primario di infettivologia del Cotugno, il virologo Riccardo Smeraglia, Franco Salvatore fondatore del Ceinge, ematologi come Lucia Mastrullo del San Gennaro, passando per Paolo Bellis ex storico primario della Medicina del Loreto mare».

«Dopo i primi mesi in cui abbiamo dato tutta una serie di risposte sul piano clinico e scientifico e la Asl ci ha supportato molto bene a un certo punto, quando sono diventate preminenti le richieste di informazioni di tipo amministrativo – conclude Correra - circa le modalità di accesso alla piattaforma di prenotazione, le date di vaccinazione, gli open day, i tempi dei richiami, i certificati vaccinali, i tempi delle vaccinazioni a domicilio attese da gente fragile e allettata che aspettava di essere chiamata o anche solo informata sui tempi del proprio turno, inaspettatamente abbiamo trovato enormi difficoltà ad ottenere quelle informazioni che richiedevano i cittadini. Su questo fronte è mancata totalmente la disponibilità a condividere tali informazioni. Eppure avrebbero facilitato la buona disposizione verso l’atto vaccinale, accorciato le distanze per cittadini che non sapevano a chi rivolgersi e a chi chiedere».

«Il nostro call Covid – spiega ancora Ciro Florio - si è rivelato pertanto anche un punto di osservazione e di analisi dei principali bisogni dei cittadini attraverso la classificazione che abbiamo fatto della tipologia di chiamate ricevute da cui è emerso che il bisogno maggiore atteneva alle vaccinazioni domiciliari per pazienti fragili, care-giver, la vaccinazione per pazienti residenti in altre regioni ma presenti in Campania per lavoro e così via. Da aprile in poi questo tipo di richieste sono diventate preminenti ma il nostro compito si è complicato per la mancanza di un contatto diretto e semplice. Ogni richiesta è stata esaudita come una concessione del momento».

Dal 22 marzo ad oggi sono oltre 20 mila le telefonate su cinque giorni settimanali feriali ricevute dal call center garantito dalla Asl Napoli 1 e gestito dai medici in pensione dell’Ordine. Richieste sono arrivate prevalentemente dal territorio di Napoli ma anche dai Comuni della Asl Napoli 2 e Napoli 3 e addirittura dalle altre provincie campane e regioni. «Abbiamo risposto in maniera dettagliata ed esaustiva – conclude Balzano - ai quesiti di ordine medico; in modo molto superficiale ai quesiti di tipo organizzativo per mancanza di informazioni da parte di quanti stanno gestendo la campagna vaccinale. Avremmo potuto e possiamo fare di più. «Siete gli unici che rispondete» ci hanno detto in tanti. Siamo ad agosto e continueremo a rispondere a tutti».

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Il Mattino