Covid e scuole, a Napoli tremila prof assenti e l’Asl cambia le regole

Covid e scuole, a Napoli tremila prof assenti e l’Asl cambia le regole
Note, aggiornamenti, precisazioni. Per i dirigenti scolastici gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di documenti cui far riferimento in caso di Covid in ambito scolastico,...

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Note, aggiornamenti, precisazioni. Per i dirigenti scolastici gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di documenti cui far riferimento in caso di Covid in ambito scolastico, in particolare su come procedere con il personale scolastico e le quarantene.

Una situazione assi complessa che soltanto nell’Asl Napoli 1 Centro vede 3mila docenti impossibilitati a fornire lezioni in presenza, secondo i dati diffusi ieri dal governatore De Luca, e visto che insegnano in più classi, vede molti dirigenti costretti alla rimodulazione degli orari e ritorni in Dad. Nelle ultime ore ai dirigenti è arrivata una nota che avrebbe alleggerito queste situazioni ma molti dubbi restavano e quindi alle 14.51 di ieri è stato inviato un ultimo documento «Urgentissimo» che chiarisce una volta per tutte.

Quest’ultimo protocollo è stato già applicato lì dove sono stati trovati nuovi positivi, con il paradosso dell’Istituto comprensivo Gneo Nevio di Posillipo dove giovedì per un caso Covid tutti gli alunni della V B e il personale docente effettuano la quarantena domiciliare; ieri invece solo gli alunni della II C sono considerati contatti, mentre i docenti e il personale saranno solo monitorati. Da lunedì intanto il governo nelle zone gialla e arancione ha fissato il rientro delle classi superiori tra il 70% e fino al 100%. Che per le difficoltà quasi tutte connesse alle aule piccole e all’alto numero di unità per classe che ci sono in Campania, significano «almeno al 50%» come fissato dall’ultima ordinanza regionale.  

Dall’11 al 18 aprile, l’Asl Napoli 1 Centro ha trovato 189 casi positivi tra gli studenti, di cui 33 nelle scuole dell’infanzia, 99 primaria, 28 secondarie di primo grado e 29 secondarie di secondo grado prima ancora che iniziasse la presenza. I contatti scolastici costretti in quarantena sono 3mila ma si tratta di un numero assai sottostimato poiché dal 19 aprile in poi sono rientrate anche le seconde e terze medie oltre alle superiori, e di positivi e docenti in quarantena ce ne sono stati davvero tanti, e per questo il governatore ha confessato quella che era la sua idea di riapertura: «Solo le prime medie e l’ultimo anno delle superiori, in vista dell’esame di Stato». Più che i contagi in sé, che rappresentano una percentuale molto bassa per quel periodo, considerati i circa 230mila studenti in presenza tra Napoli e provincia, è stato il numero di docenti il quarantena a creare problemi ai dirigenti scolastici, anche per la difficoltà di reperire supplenti. In isolamento sono finiti docenti che non hanno sviluppato positività se non in numeri irrisori, secondo i rigidi protocolli ministeriali sulle varianti. 

Proprio per andare incontro a questi dilemmi, l’Asl ha fissato le nuove procedure da seguire. Nel caso di studente positivo, tutta la classe andrà sempre in quarantena perché «intrattengono rapporti potenzialmente a rischio anche al di fuori dell’orario di lezione senza che si possa determinare con certezza il corretto utilizzo delle mascherine e distanza». Il personale scolastico invece non andrà più automaticamente in quarantena, ma lo stabilirà l’Unità Operativa di Prevenzione Collettiva dopo aver valutato «l’effettivo concreto rischio dell’esposizione», e nella nota emerge che dalle esperienze finora avute, i loro comportamenti sono tali da non considerarli «contatti stretti». Discorso differente se l’Uopc trova un alunno positivo alle varianti (nell’80% dei casi secondo una loro circolare del 12 aprile), un docente vaccinato positivo, o tra chi proviene da Paesi ad ampia diffusione varianti: in questo caso tutti andranno in quarantena fiduciaria. 

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Il Mattino