Terza dose, domande e risposte: quando farla, efficacia, effetti collaterali

Terza dose, domande e risposte: quando farla, efficacia, effetti collaterali
Terze dosi, una necessità più che un’opzione, per tenere a freno la nuova ondata di contagi. Pertanto, il ministero della Salute ha stabilito che da...

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Terze dosi, una necessità più che un’opzione, per tenere a freno la nuova ondata di contagi. Pertanto, il ministero della Salute ha stabilito che da lunedì prossimo, 22 novembre, ci sarà la possibilità di accedere alla terza dose di vaccino a partire dai 40 anni, mentre in Campania è già possibile per tutti.


Chi può effettuare la terza dose?
Tutti coloro che abbiano superato la soglia dei 180 giorni dall’ultima inoculazione indipendentemente se effettuata con la dose unica di Johnson & Johnson o la seconda dose di Astra Zeneca, Moderna o Pfizer e che abbiano almeno 40 anni. L’accesso è garantito, con precedenza e dopo 21 giorni dall’ultima dose, anche a tutti gli immunodepressi (a prescindere dall’età). In Campania, invece, non c’è limite di età: chiunque abbia trascorso più di 6 mesi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale può presentarsi con la tessera sanitaria senza prenotazione in qualunque punto vaccinale della Asl di residenza. A richiesta è possibile fare garantita contemporaneamente anche l’inoculazione dell’antinfluenzale.

È possibile anticipare a cinque mesi, anziché sei, la terza dose in chi lo ritenesse necessario? 
No, il limite di sei mesi è il tempo minimo stabilito in base ai dati scientifici. Superata questa finestra temporale il livello di protezione di anticorpi circolanti si abbassa troppo, raggiungendo i livelli di una singola dose che sappiamo essere una condizione suscettibile per infezioni di una persona vaccinata da parte delle varianti. 

Gli anticorpi circolanti sono l’unico parametro da considerare? 
In considerazione della natura pandemica del Covid è il principale parametro. Se il virus circolasse meno avrebbe peso la memoria immunitaria che conserva un secondo livello di protezione tuttavia non così tempestivo da garantire la protezione dal contagio quando il virus è presente nell’ambiente con un’alta carica virale.

Chi ha fatto un tipo di vaccino nel primo ciclo può farne un altro con la terza dose? 
Sì, i vaccini utilizzati per la terza dose sono solo Moderna e Pfizer indipendentemente dal farmaco utilizzato nelle prime due somministrazioni. Sieri diversi, è dimostrato, amplificano l’immunità e danno una spinta maggiore alla produzione di anticorpi. 

Quanto durerà la protezione della terza dose? 
Non lo possiamo sapere. Bisognerà osservare l’andamento dopo l’inoculazione. È certo tuttavia che amplificando la stimolazione immunitaria questa duri di più del primo ciclo di due. È presumibile che sarà necessario un richiamo ogni anno fino alla riduzione della circolazione virale.

Il Green pass segue la durata delle dosi somministrate? 
Per ora valgono le regole già stabilite. Ossia ha durata di un anno dalla seconda dose ma sono allo studio modifiche di legge che potrebbero abbassare la durata a nove mesi dall’ultima dose (anche la terza) somministrata ovvero allo scadere dei sei mesi utili per fare la terza dose. 

Con la terza dose di vaccino ci si può contagiare ancora?
Chiunque, in una pandemia può incontrare il virus. Un conto è che questo succeda con alti titoli di anticorpi che daranno luogo a un contagio asintomatico o eviteranno il contagio. Un altro che ciò avvenga con difese basse o assenti (non vaccinati). Il virus, incontrando tutte persone vaccinate, è costretto ad abortire i propri cicli replicativi. Se tutti effettuassero la vaccinazione nei tempi e nei modi consigliati il virus da pandemico sarebbe costretto a condizioni di endemia. Ossia circolerebbe in piccoli focolai circoscritti senza più provocare ondate.

Quali sono le reazioni dopo la somministrazione? 
Esattamente le stesse che abbiamo riscontrato finora. Vale a dire: alterazione della temperatura corporea, dolore, spossatezza. Sintomi che possono essere fronteggiati con l’assunzione di paracetamolo, facendo bene attenzione ad evitare il cortisone che riduce la risposta immunitaria e che però può essere necessario in alcuni casi limitati se il medico lo prescrive.

In che percentuale salgono e poi scendono gli anticorpi?


Se prendiamo ad esempio la seconda dose una settimana dopo la somministrazione gli anticorpi arrivano a 30mila binding e nell’arco del primo mese scendono poco sotto i 10mila. Nell’arco di 12 settimane poi calano sotto i 5mila e dopo il sesto mese arrivano al livello della prima dose, intorno ai 500 e la protezione si abbassa notevolmente
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Il Mattino