«Venendo da altre realtà rimasi sorpreso nel vedere che loro della Cpl dialogavano con ministri, politici e amministratori a tutti i livelli». Dei «contatti» della politica...
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Solari venne assunto dalla Cpl nell'agosto 2005 e fu designato come responsabile commerciale prima a Roma e poi in Campania. Fu lui a presentare alla cooperativa Francesco Simone, definito dai magistrati «l'uomo-chiave» dell'inchiesta sulle tangenti per la metanizzazione di Ischia. «Fui io a presentarlo alla Cpl dove si occupa, come consulente esterno, di rapporti istituzionali», dichiara Solari. «Immediatamente si stabilì un feeling e un rapporto strettissimo tra Simone e Casari (l'ex presidente di Cpl - ndr) dal quale in qualche modo rimasi fuori. Lo presentai io a Casari quando la Cpl voleva affermarsi in Tunisia e immediatamente Casari e Simone "si innamorarono"; successivamente Simone fece aprire alla CplL un ufficio a Roma che, all'inizio, io e Simone dividevamo, ma poi i rapporti si incrinarono; io chiamavo Simone il "Tom Tom" dal momento che arrivava ovunque».
Il teste, dopo aver detto di non essere a conoscenza di operazioni contabili effettuate da Simone in Tunisia finalizzate a creare fondi neri, spiega agli inquirenti che, pur essendo lui il responsabile dell'ufficio di Roma, «Simone era diventato incontrollabile e mi faceva trovare gente in ufficio che neppure sapevo: Simone è un uomo di relazione e stabilì un rapporto diretto con il Casari che mi vedeva sistematicamente bypassato; per questa ragione ho "gettato la spugna" e me ne sono andato».
Parlando sempre del responsabile per i rapporti istituzionali di Cpl, Solari afferma che «nasce socialista come segretario di Bobo Craxi, che fu una delle prime persone che mi fece conoscere, e all'inizio Simone si spese questa sua conoscenza per introdurre la Cpl in Tunisia».
Il Mattino