Crisi rifiuti in Campania, ad Acerra e Giugliano i siti di stoccaggio provvisori

Crisi rifiuti in Campania, ad Acerra e Giugliano i siti di stoccaggio provvisori
In vista della chiusura temporanea dell'inceneritore di Acerra, la Sapna ha individuato i siti di stoccaggio provvisorio che dovrebbero scongiurare l'emergenza. Si tratta...

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In vista della chiusura temporanea dell'inceneritore di Acerra, la Sapna ha individuato i siti di stoccaggio provvisorio che dovrebbero scongiurare l'emergenza. Si tratta della cosiddetta «piazzola numero 2» di Acerra, davanti all'ingresso del termovalorizzatore, e di Cava Giuliani, a Giugliano.

 
In questi siti, settembre, dovranno essere conferite le 40mila tonnellate di rifiuti indifferenziati che altrimenti potrebbero pericolosamente accumularsi nelle strade dei comuni napoletani durante il programmato stop per la manutenzione dell'inceneritore, la cui attività si fermerà parzialmente dal 26 al 31 agosto e totalmente dal primo al 28 settembre. Sull'apertura degli impianti individuati si deciderà in via definitiva il 18 luglio prossimo per Acerra e in data da stabilirsi per Giugliano, quando cioè la Regione convocherà le rispettive conferenze dei servizi. Al tavolo siederanno i responsabili regionali, la Città Metropolitana, l'Asl Napoli 2 Nord, l'Arpac e i sindaci dei comuni coinvolti.

La notizia è comparsa ieri sul portale web del Comune di Acerra, dove sono state pubblicate la convocazione della conferenza dei servizi e la lettera con cui la Sapna, la spa della Città Metropolitana che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti, chiede l'attivazione della piazzola numero 2 di Acerra. Ma sarebbe meglio parlare di riattivazione, visto che la piazzola in questione era stata chiusa nel 2013 dopo un incendio che il 20 agosto 2012 bruciò migliaia di tonnellate di ecoballe che vi erano accumulate. Poi la piazzola è stata svuotata, come del resto quella di cava Giuliani.

Ma gli ambientalisti sono già sul piede di guerra. «Se riapriranno la piazzola faremo le barricate preannuncia Alessandro Cannavacciuolo, ecologista acerrano e attivista del M5s - Questa scelta è assurda anche perché dopo l'incendio le ecoballe sono state rimosse ma la piazzola non è mai stata bonificata. Inoltre, siamo molto arrabbiati con il Comune visto che siamo stati noi a chiedere la pubblicazione di questa notizia sul portale dell'ente. Una notizia che il Comune tenevano nascosta dal primo luglio». «Dopo l'inceneritore e dopo anni e anni di sversamenti illeciti, Acerra non può più sopportare altri sacrifici», aggiunge Vincenzo Petrella, leader dei volontari anti-roghi.


Dal canto suo però Giuseppe Cozzolino, direttore generale della Città Metropolitana, rassicura circa le iniziative intraprese per fronteggiare il fermo del termovalorizzatore. «Tra i siti individuati non c'è solo quello di Acerra - precisa - Ce ne sono anche altri che possono essere attrezzati. In ogni caso credo che un paio di impianti bastino a ospitare temporaneamente i rifiuti che si accumuleranno a causa della chiusura dell'impianto. Aggiungo però che i rifiuti conferiti nelle aree provvisorie, e sottolineo provvisorie, saranno smaltiti immediatamente dopo la riapertura del termovalorizzatore, in due o tre mesi». Cozzolino non ha voluto rendere noti i luoghi prescelti per lo stoccaggio provvisorio. «Ma - garantisce il manager -abbiamo privilegiato siti già rodati e predisposto anche i bandi per il loro rapido svuotamento». Le quantità di rifiuti da conferire ad Acerra e a Giugliano saranno decise durante la conferenza dei servizi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino