Cristofer Oliva scomparso a Napoli: «Interpol in campo a caccia dei testi»

Karim Sadek e Agostino Di Lorenzo assenti al processo

Cristofer Oliva
Ha disposto l'intervento dell'Interpol per rintracciare i due testi e per notificare nei loro confronti l'avviso di presentazione in aula nella veste di testimoni....

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Ha disposto l'intervento dell'Interpol per rintracciare i due testi e per notificare nei loro confronti l'avviso di presentazione in aula nella veste di testimoni. È questa la mossa della Corte di Assise d'appello a Napoli, nel corso del processo che punta a fare chiarezza sulla scomparsa di Cristoforo Cristofer Oliva, lo studente napoletano sparito nell'ormai lontano novembre del 2009. Sono stati i giudici napoletani ad imprimere una svolta nel corso del processo che vede imputato Fabio Furlan, chiamato a difendersi a distanza di 16 anni dall'accusa di omicidio e di occultamento di cadavere.

Ma torniamo all'ultima udienza. Dieci giorni fa, aula 319, il processo in Assise appello non decolla. Non entra nel vivo. Come è noto, era prevista l'escussione di due testi del sostituto procuratore generale Paola Correra: parliamo di Karim Sadek e Agostino Di Lorenzo, negli anni della loro adolescenza legatissimi sia all'attuale imputato Fabio Furlan, sia allo stesso Cristofer Oliva. Fatto sta che i due testi non si sono presentati. Non sono pervenuti. Sotto il profilo formale, le notifiche della fissazione dell'udienza prevista per il giorno 8 gennaio non sono andate a buon fine. Da informazioni raccolte fino a questo momento, Di Lorenzo vive e lavora in Francia, mentre Sadek lavora in Egitto, pur risultando domiciliato a Napoli. Entrambi non sono sotto accusa, ma sono potenziali testimoni di vicende legate a 15 anni fa. Fatto sta che la loro assenza non ha colto di sorpresa giudici e pg, dal momento che è stato definito un nuovo appuntamento in aula, per gli inizi di marzo. Ecco il ragionamento del giudice: «La Corte, ritenuto necessario effettuare ricerche per assicurare la presenza di testi in udienza, quanto meno attraverso un video collegamento dall'estero, per verificare la effettiva reperibilità degli stessi, dispone la ricerca dei testi, anche tramite l'Interpol». Pochi giorni fa, bene chiarirlo, lo scorso 28 dicembre era stato dato mandato ai carabinieri di effettuare ricerche sul territorio, che hanno dato esito negativo. Ma in cosa consistono le due testimonianze richieste in aula? O meglio: cosa spinge la Procura generale a chiedere di interrogare nella veste di persone informate dei fatti i due ex componenti di un antico gruppo di amici? Si parte dal verdetto della Cassazione che, almeno un paio di anni fa, ha accolto le istanze difensive dell'imputato Furlan, annullando la condanna rimediata in primo e in secondo grado, rimandando gli atti a Napoli. Difeso dai penalisti Luigi Petrillo e Dario Vannetiello, Furlan si dichiara innocente, estraneo alle accuse ed è presente in aula per assistere al processo nel quale ha intenzione di ribadire la propria estraneità alle accuse. In attesa di giustizia, anche ieri i genitori e la sorella di Cristofer Oliva, che sono rappresentati dai penalisti Valerio De Maio e Paolo Trofino. Ora si attende l'interrogatorio dei due testimoni, in relazione ad alcuni punti su cui la Procura generale punta a fare chiarezza.

Si parte dal 17 novembre del 2009, quando si perdono definitivamente le tracce dell'allora 19enne. Ricordate come andarono i fatti? Cristofer era in casa, intento a giocare a pes con il fidanzato della sorella, quando venne raggiunto dalla telefonata di Furlan. Una chiamata effettuata da un fisso, all'interno di un bar, in zona Chiaiano. Cristofer lascia tutti, porta con sé il casco, monta sulla moto di Furlan. Da allora il vuoto. Una trentina di minuti dopo si materializza all'esterno di un bar al Vomero lo stesso Furlan, che - a questo punto - diventa indiziato numero uno della scomparsa dell'amico. 

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Il Mattino