«'A casa è sempre 'a casa». Gigi D'Alessio saluta così il pubblico del San Paolo, dopo le prime due canzoni, «Vivi» e...
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Poi è la volta di "Guaglione", la perla di Nisa e Fanciulli cara a Renato Carosone e Aurelio Fierro che la lanciò, si veste di rap molto soft con Briga. Lo stadio la canta tutta.
Tra giocolieri e bolle di sapone lo show continua, hit dopo hit. La tendenza melorap continua con Mr Hyde e «Prima o poi». Ma le «fotomodelle un po' povere» sul prato non aspettano altro che il medley con gli hit napoletani degli esordi.
L'applausometro segnala con particolare intensità «Il cammino dell'età».
Un fan sale sul palco, abbraccia Gigi, poi viene fatto scendere. E ancora una deriva rap con Bles che riscrive in chiave hip hop «Insieme a lei» che diventa «Ragazza mia». Peccato che manchi la «naufraga» Gracia De Torres che sculetta nel videoclip. Poi il suono torna postmelodico con «Amo» e Rosario Miraggio. Applausometro di nuovo in tilt per «Non dirgli mai». Chi non c'è sul palco compare in video come Anastacia o Loredana Bertè ("Respirare").
Chiara Grispo, ex «amica» di Maria De Filippi, sale in scena per il duetto di «Io sarò per te». Poi è il momento del discorso sulla «Malaterra», con Adriano Pennino al pianoforte. Il tour della Terra dei Fuochi che vuole farsi chiamare Terra dei Cuori finisce stasera, e intanto Gigi ribadisce: «Dove finisce il sacrosanto lavoro di denuncia di Saviano, comincia il mio, il compito di ricostruire l'immagine della città, dei suoi prodotti. Sono stufo di vedere la città in prima pagina solo per le notizie negative, nulla si deve nascondere. E qualcosa sta succedendo: le ecoballe iniziano a partire. Prima è venuto a trovarmi il sindaco e ci siamo fatti gli auguri a vicenda per l'onomastico, ma a lui servono di più: deve occuparsi di Napoli. E gli auguri me li ha fatti anche il governatore De Luca. Questa non è una "Malaterra" e in ogni caso la amiamo».
L'interpretazione di «Io mammeta e tu» è divertente, swingata in un duetto virtuale con Renato Carosone. E poi tocca a un classico dell'epoca d'oro della canzone napoletana, "'Na sera 'e maggio", delizia romantica della coppia altrimenti umoristica Pisano-Cioffi.
Un altro medley neomelodico, stavolta solo al pianoforte, tra amori disperati e «guagliuncelle nate dint''a nu vascio alla Sanità» che sbagliano l'italiano ma conoscono l'amore. Ancora un omaggio a Carosone con «'O sarracino», poi a Mattone, con «'A città 'e Pullecenella» e i Dear Jack accolti senza particolare entusiasmo dalla platea.
Uno-due "neolatino" con "Como suena el corazon" e "Mon amour", quasi che il San Paolo fosse una balera caliente.
E ora l'ultimo medley partenopeo con le hit della stagione neomelo', «Sotto le lenzuola» e «Fotomodelle un po' povere», a suo modo un canto di orgoglio di classe. Poi arriveranno anche Sal Da Vinci e Gigi Finizio per l'inno neo-oleografico «Napule» con l'omaggio al partenopeo ad honorem Lucio Dalla. E la chiusura sulle note di «Non mollare mai». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino