Da anni senza lavoro: troppo vecchio al concorso per pompieri: si uccide

Da anni senza lavoro: troppo vecchio al concorso per pompieri: si uccide
«Otto anni di precariato e poi mi dicono: ormai sei vecchio. Tempo scaduto». Tempo scaduto, vita scaduta, si è detto Fabio De Muro, 41 anni, napoletano senza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Otto anni di precariato e poi mi dicono: ormai sei vecchio. Tempo scaduto». Tempo scaduto, vita scaduta, si è detto Fabio De Muro, 41 anni, napoletano senza patria che ieri è andato a morire vestito per come avrebbe voluto vivere: con il giubbotto dei vigili del fuoco.

«Aveva programmato tutto - dice Antonio, il fratello maggiore, 50 anni - aveva scelto i luoghi dell’infanzia, a Qualiano, e si era messo la divisa che era la sua speranza di stabilità e l’immagine di quanto di positivo desiderava fare per se e gli altri». È andato a morire di sua mano, vestito con quella che era la sua armatura da cavaliere. Ed ha lasciato in vista il tesserino da vigile del fuoco precario, quelli che lavorano tre-quattro mesi, perchè - Antonio ne è convinto - i primi a sapere fossero i colleghi di Brescia. «Quelli che gli volevano bene e che sapevano cosa avesse voluto dire per lui essere respinto al concorso per vigile del fuoco effettivo per un problema di raggiunti limiti di età».
Per Fabio tornato a Napoli un anno fa, quel rifiuto era stato il game over di un’esistenza affannata. Prima con la famiglia, padre madre e quattro fratelli, dai Quartieri Spagnoli di Napoli a Marano, poi a Qualiano e da qui all’Australia. Poi da solo prima in Inghilterra e poi a Brescia, a cercare lavoro all’Iveco e, alla fine, come volontario e precario dei vigili del fuoco. Aveva corso tanto, Fabio. Aveva provato tante strade, il calcio, la musica, il lavoro in fabbrica. Aveva di certo passione e sogni. Gli è stato fatale avere scollinato i 40 anni nel momento in cui il ministero dell’Interno ha offerto la possibilità di passare effettivo per concorso. «Il limite era 37». Game over, si è detto Fabio. Si è sentito scartato, per usare un’espressione cara a papa Francesco quando parla dei preferiti di Dio. Nella sua lettera ha scritto: «Auguro a tutti i miei colleghi precari di poter presto diventare stabili al più presto. Io sono un prigioniero della precariertà. Addio»

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino