Il liceo scientifico «Nobel» di Torre del Greco è stato condannato dal garante per la privacy al pagamento di una multa di 4.000 euro per aver pubblicato sul...
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LA MOTIVAZIONE
Nel provvedimento del Garante si legge che, dopo i controlli effettuati dagli uffici nel novembre del 2018, non solo sono stati trovati i dati sensibili «visibili e liberamente scaricabili», ma sono anche stati individuati circa venti candidati contrassegnati con la lettera «S», codice che identifica gli invalidi e i mutilati civili. «L'ufficio ha accertato si legge nel provvedimento che l'istituto ha pubblicato sul sito integralmente elementi recanti in chiaro informazioni non necessarie rispetto alle finalità nonché dati relativi alla salute di taluni docenti, effettuando un trattamento non conforme alla disciplina in materia di protezione dei dati personali». Nel ricorso difensivo la dirigente scolastica del liceo, Annunziata Langella, ha segnalato che «il periodo in cui si sono accertate le violazioni è coinciso con un cambio grafico e di gestione del sito e che, attraverso indagini interne, è emerso che in questa fase alcuni documenti presenti sul sito vecchio, purtroppo, non sono stati cancellati per motivi tecnici». Inoltre, la scuola aveva segnalato che l'utilizzo della lettera «S» non era immediatamente riconducibile ad informazioni relative allo stato di salute. Tuttavia, alla fine dell'istruttoria il Garante ha riscontrato da parte della scuola le violazioni dei «principi di liceità, correttezza e trasparenza e di minimizzazione dei dati», confermando che l'utilizzo del codice «S» si riferiva allo stato di salute dei docenti.
«Ero iscritto a una graduatoria dice M.F., il docente che è ricorso al Garante e un giorno, così per caso, mi sono reso conto di essere in un elenco del liceo di Torre del Greco e che c'erano anche tutti i miei dati sensibili. Mi sono sentito esposto e ho deciso di denunciare inviando anche una pec alla scuola, che però non ha mai risposto. Trovo grave uno scivolone del genere da parte di una scuola che dovrebbe tutelare la privacy e la sicurezza di alunni e personale. Mi spiace se a pagare sia la scuola, che potrebbe utilizzare i fondi per altri progetti. Dovrebbe pagare il vero responsabile, ossia l'operatore del sito». La dirigente scolastica preferisce per il momento non commentare perchè impegnata in «emergenze dice molto più impellenti come quella del coronavirus». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino