Alicia Giménez-Bartlett ha l’aspetto di uno scricciolo da combattimento. Minuta, ma passo svelto, uno sguardo che non si lascia sfuggire nulla e l’orecchio attento a ogni...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La scrittrice spagnola è a Napoli per il ciclo «Giallo» e stasera sarà a San Domenico Maggiore a discutere di poliziesco, di città e di Napoli e Barcellona con Maurizio de Giovanni, mettendo a confronto due sguardi mediterranei sul mondo, oltre il poliziesco. Grazie alla pioggia che ha concesso una tregua, la coppia, accompagnata dalla direttrice del Cervantes, Luisa Castro, s’è goduta un’anteprima, sotto forma di una passeggiata, breve, ma intensa, sulle tracce (qualcuna delle tracce) del commissario Ricciardi, il protagonista della serie più fortunata di de Giovanni.
Da piazza dei Martiri, lungo via Chiaia, fino a Santa Brigida, con i Quartieri Spagnoli a incombere, la spagnolissima Toledo a fare da battistrada e con qualche tappa eloquente che ha sedotto la Giménez-Bartlett. «Non è la prima volta che vengo a Napoli» ha chiarito subito la scrittrice. «Ma non posso dire di conoscerla come vorrei». Ha mai pensato di ambientare un romanzo a Napoli? «Non ancora. Però, ho già narrato di Roma». Gli spunti sarebbero tanti. Del resto sono il pane quotidiano di un nutrito drappello di narratori, tra i quali spicca per popolarità e successo proprio de Giovanni, non solo con Ricciardi, ma anche con I bastardi di Pizzofalcone, dei quali è in arrivo, a giorni, una nuova, attesa, puntata, Gelo.
CONTINUA A LEGGERE SUL MATTINO DIGITAL Leggi l'articolo completo su
Il Mattino