De Lise: intelligenza artificiale non sostituisca commercialisti

De Lise: intelligenza artificiale non sostituisca commercialisti
«L’intelligenza artificiale nell’ambito economico e fiscale non sostituisca il lavoro dei dottori commercialisti, ma anzi serva a rafforzare gli strumenti a...

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«L’intelligenza artificiale nell’ambito economico e fiscale non sostituisca il lavoro dei dottori commercialisti, ma anzi serva a rafforzare gli strumenti a nostra disposizione. Mentre l’amministrazione finanziaria prosegue la lotta all’evasione con l’analisi dei dati mediante algoritmi, negli studi ci troviamo, infatti, ad affrontare problematiche rispetto alle dichiarazioni precompilate dell’Agenzia delle Entrate che non fanno altro che dimostrare ancora una volta quanto sia indispensabile l’opera dei commercialisti per stato contributi e fisco». Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.


«Il dato più indicativo - analizza De Lise - è che circa il 96 per cento delle precompilate è stato rifiutato, corretto o modificato. La domanda sorge spontanea: secondo il Governo e l’amministrazione finanziaria, chi ha lavorato per correggere, modificare o ricompilare le dichiarazioni? Di certo non l’intelligenza artificiale».


Il presidente dei giovani commercialisti si dice «curioso di capire come questi dati possano andare a braccetto con direttive volte a spiegarci come da domani tutto funzionerà anche grazie all’intelligenza artificiale. Lungi da noi essere contro il cambiamento, del quale vogliamo invece essere protagonisti. Ma occorre far capire quanto la nostra categoria sia fondamentale».


Secondo Emanuele Serina (consigliere segretario dell’Ungdcec) «l’arrivo di Vera - Verifica dei rapporti finanziari (strumento di intelligenza artificiale e di analisi dei dati con cui l’Agenzia delle Entrate sta provando a intensificare la lotta all’evasione) e l’emanazione della direttiva 77424/2023 (che istituisce l’ufficio Intelligenza artificiale nella struttura dell’amministrazione finanziaria) serviranno a fornire strumenti complementari al lavoro di decine di migliaia di professionisti. E non devono in alcun modo sostituire l’impegno di chi, tra l’altro, con messaggi sbagliati verso l’opinione pubblica, rischia un pesante abbattimento dei compensi».


Di intelligenza artificiale in ambito professionale si discuterà nel corso del XVI forum dei giovani commercialisti, dal titolo: “Pronti per l’inevitabile. L’A.I. al servizio o al governo?”. L’evento è in programma il prossimo 21 luglio presso l’Hotel Galilei di Pisa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino