De Luca: «Covid, torniamo a vivere con prudenza: aumentano i ricoveri»

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«Mi capita di ascoltare qualche volta trasmissioni televisive e ormai in Italia, come sempre, il dibattito è ideologizzato. Qualunque cosa si dica non fa capo alla ragione ma agli schieramenti. È una cosa deprimente». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, parlando della guerra in Ucraina.

«Per quanto mi riguarda, da queste tre settimane di guerra vengono fuori alcune cose chiare: la prima è la resistenza veramente straordinaria del popolo ucraino di fronte all'aggressione da parte della Russia,. È un dato di grande novità e non scontato, che dimostra che a volte anche nelle guerre pesa di più la motivazione ideale di chi combatte rispetto anche alla forza militare. La sensazione è che la Russia si sia impantanata in questa guerra di fronte alla capacità di resistenza e alla forza ideale mostrata dagli ucraini. Inoltre incredibilmente ci sono più morti dalla parte degli invasori che dalla parte degli ucraini.

L'Ucraina uscirà da questa vicenda distrutto, nelle infrastrutture, nelle città, ma colpisce che ci sono quasi 12mila morti fra gli invasori. A conferma del fatto che quella che si immaginava fosse una guerra rapida è diventata una guerra atroce anche per gli invasori».

De Luca si è poi detto colpito dal fatto che «mancano oggi sulla scena mondiale le grandi personalità politiche, quelle personalità di grande valore morale che avrebbero potuto svolgere un ruolo di mediazione per evitare questo conflitto». Infine, ha concluso, «mi colpisce lo scarso interesse che c'è rispetto alla tutela della vita dei cittadini ucraini. Vedo in atto una guerra per procura anche da parte dell'Occidente, una guerra nella quale la vita ce la rimettono gli ucraini e non vedo grande efficacia nell'azione diplomatica per arrivare a cessare il fuoco. Questa è la priorità assoluta oggi perché la gente muore e i bombardamenti continuano, poi verifichiamo i compromessi necessari. Ma ho la sensazione sgradevole che ci sia una guerra fatta dagli altri su commissione».  

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Il Mattino