«Io ho visto con i miei occhi la mafia dentro lo Stato. E siccome ho ancora voce, passione, entusiasmo e ideali, penso che il Paese debba sapere che la principale...
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«Io ho scelto di fare il magistrato quando mi sono iscritto all'Università. Un mestiere che mi piaceva tantissimo. Ma una cosa mi ha ferito enormemente: quando il Procuratore Generale della Cassazione, durante il processo disciplinare davanti al Consiglio Superiore della Magistratura, a proposito dei miei errori, dice che De Magistris lavora troppo, il suo problema è che interpreta il suo lavoro come una missione. E non lo si può fare», ha proseguito il sindaco di Napoli che venne trasferito perchè, «mi hanno ritenuto incompatibile con l'ambiente». E, a distanza di circa 15 anni, ha ricordato ancora De Magistris, «le inchieste della procura di Reggio Calabria scoprono stessi fatti, stessi contesti e stesse persone di allora. Allora forse il Consiglio Superiore della Magistratura aveva ragione: ha preferito mantenere i corrotti in quella terra e cacciare un magistrato che avrà potuto fare mille errori, ma che non ha mai sporcato la sua toga di corruzione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino