Olimpiadi, il sindaco ci prova con Napoli

Olimpiadi, il sindaco ci prova con Napoli
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Fa effetto pensare che oggi si stia discutendo, non senza polemiche, di un evento che si terrà tra 12 anni. Ma tant’è. L’evento sono le Olimpiadi del 2028, che Napoli si candiderà ad ospitare. O almeno questa è l’intenzione del sindaco de Magistris che ieri, dopo l’incredibile dietrofront dei grillini sulla candidatura di Roma 2024, ha rotto gli indugi, confermando un orientamento già espresso nelle settimane e nelle ore precedenti al caos capitolino: «Se Roma dice no alle Olimpiadi 2024 Napoli e il Sud si candidano. Per lo sport, il mediterraneo, per fratellanza e pace. E con mani pulite. Vi sorprenderemo».


Un tweet che inizialmente genera qualche dubbio perché l’impressione è che l’ex pm voglia tentare l’assalto non più ai Giochi olimpici del 2028, ma all’edizione precedente. L’equivoco viene però chiarito da una precisazione del Comune, che conferma la volontà di de Magistris di puntare sul 2028. Napoli, dunque, vuole provarci, ma non da sola. L’idea del sindaco del capoluogo partenopeo è infatti di arrivare ad una candidatura di tutto il Mezzogiorno. Una sfida subito raccolta dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che a de Magistris dice: «Caro Luigi quando cominciamo! Bari e Napoli con le altre Regioni del Sud organizzano le Olimpiadi. La Puglia ci sta».

Ma la strada, è evidente, appare subito in salita. Perché il vulnus prodotto dal tira e molla di Roma non potrà non avere conseguenze sull’immagine dell’Italia a livello internazionale. A chiarirlo, nell’intervista che pubblichiamo in questa pagina, è il presidente del Coni Giovanni Malagò, secondo cui dopo il flop di Roma non sarebbe credibile un’altra candidatura in un arco temporale così breve. Un ragionamento che, evidentemente, non convince de Magistris ed Emiliano, decisi a provarci fino in fondo.
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Il Mattino