Attacca il sindaco: «Renzi distrugge la scuola». Replica Palazzo Chigi: «Sarebbe utile che de Magistris mettesse sul piatto progetti immediatamente cantierabili grazie ai...
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Un affondo che parte dal profilo Facebook dell’ex pm: «Renzi distrugge la scuola pubblica e taglia ai Comuni per non far funzionare i servizi pubblici locali. A Napoli, in controtendenza al liberismo imperante - accusa de Magistris - abbiamo aperto asili nido, rafforzato e migliorato la refezione scolastica e a settembre assumeremo, a seguito di concorso, 370 maestre, metà precarie stabilizzate e metà nuove assunte». Un nuovo scontro stavolta con numeri e cifre che Palazzo Chigi illustra nei dettagli al sindaco con una dura replica.
Affidata innanzitutto alle cifre. Palazzo Chigi risponde con i numeri dei cosiddetti «Mutui bei», l’operazione lanciata dal governo per l’edilizia scolastica. Novantuno milioni per la Campania che si aggiungono ad altri duecento già stanziati. «Nello specifico - replica la Struttura di missione della presidenza del Consiglio - il Comune di Napoli è proprietario e responsabile della gestione e manutenzione di oltre 600 scuole, per cui a nulla servono le sterili polemiche social ma sarebbe invece utile che de Magistris mettesse sul piatto progetti immediatamente cantierabili grazie ai fondi pubblici che arrivano da Roma, a cui si aggiungono quelli europei per il Meridione già stanziati ma che giacciono inutilizzati da anni».
E ancora, si ribadisce che «nella più recente operazione del governo per l’edilizia scolastica relativa ai cosiddetti “Mutui Bei” sono previsti 91 milioni di euro per le scuole della Campania, che vanno ad aggiungersi ai 200 milioni che complessivamente sono stati destinati alla Regione negli ultimi 4 anni, sempre per interventi di riqualificazione degli istituti scolastici». Il riferimento alla presentazione di progetti «immediatamente cantierabili» si spiega con l’elenco ufficiale dei finanziamenti concessi da Palazzo Chigi alla Campania nella prima annualità, quella che prevedeva la partecipazione al bando, e quindi la segnalazione (entro aprile scorso) alla Regione dei piani di edilizia scolastica.
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