Debiti per crescere i quattro figli, a Napoli applicata la legge salva-suicidi

Due milioni di famiglie non arrivano a fine mese, il 40% vive nel Mezzogiorno

Un'aula di tribunale
Scrive una lettera ai genitori e poi si lancia sotto al treno La nuova legge 'salva-suicidi' trova...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La nuova legge 'salva-suicidi' trova l'applicazione pratica nel codice della crisi con l'articolo 283. In particolare a Napoli, primo caso in Campania (secondo a livello nazionale dopo Taranto), è stata valutata positivamente l'istanza di un 'debitore incapiente', da parte del gestore della crisi da sovraindebitamento, Ezio Stellato (dottore commercialista ed esperto in materia di risanamento e riscossione), nominato dall'Organismo di mediazione e di composizione della crisi 'Medì', guidato da Riccardo Izzo (neo presidente della Commissione nazionale ADR - Alternative Dispute Resolution - del Cndcec), che fa riferimento all'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi.

La normativa introdotta con il 'Decreto Ristori' del 2020 ha modificato la legge 'anti-suicidi' varata nel 2012, introducendo la procedura a favore dei soggetti sovraindebitati che hanno perso ogni patrimonio (la cosiddetta esdebitazione). L'obiettivo della norma è di offrire la possibilità al debitore, persona fisica, di liberarsi integralmente dei propri debiti, anche nelle ipotesi in cui non abbia beni da mettere a disposizione di creditori concorrenti. Il gestore incaricato ha ritenuto possibile applicare il principio del 'debitore incapientè per il contribuente partenopeo moroso. «Da un'attenta analisi effettuata - ha sottolineato Stellato - è emerso che il soggetto ha un reddito minimo e non ha possibilità di offrire beni alla procedura, utilizza un'automobile usata, non ha effettuato spese folli o irrazionali e ha contratto debiti esclusivamente per sostenere la famiglia con i suoi 4 figli. Il valore etico di essere nato e cresciuto a Scampia mi porta sempre a valutare con tanta attenzione questi casi che non meritano solo una valutazione economica pura ma anche sociale. Con 'Medì', esaminata l'istanza e valutata la fattibilità, è stato richiesto il sigillo definitivo al tribunale. Occorre evidenziare che questi nuovi strumenti messi in campo sono concretamente più efficaci per salvare le famiglie morose che hanno subito un vero e proprio choc economico con l'emergenza sanitaria, la guerra in Ucraina, il 'caro energia' e l'inflazione a due cifre, facendo registrare un aumento della povertà assoluta con due milioni di famiglie che non arrivano a fine mese, delle quali oltre il 40% vive nel Mezzogiorno».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino