Debito Cr8, il giallo della firma Il sindaco: «Fiducia nel premier»

Debito Cr8, il giallo della firma Il sindaco: «Fiducia nel premier»
È corsa contro il tempo per salvare le casse del Comune. Se la firma del premier Paolo Gentiloni non arriva tra oggi e domani la questione del debito con il Cr8 rischia di...

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È corsa contro il tempo per salvare le casse del Comune. Se la firma del premier Paolo Gentiloni non arriva tra oggi e domani la questione del debito con il Cr8 rischia di essere ancora più tossica di quanto non lo sia stata fine adesso per le asfittiche finanze di Palazzo San Giacomo. Che sono ancora bloccate dal pignoramento che il Consorzio ha ottenuto per lavori svolti all’epoca del terremoto del 1980. Il tour romano del sindaco Luigi de Magistris - accompagnato dal capo di gabinetto Attilio Auricchio - alla fine è stato fatto per capire che aria tirasse a Palazzo Chigi su questa vicenda. L’ex pm - parole sue - si dice «fiducioso, a Palazzo Chigi ci hanno assicurato che non ci sono ostacoli di nessuna natura e che tra oggi e domani dovrebbe arrivare la firma del premier per chiudere questa vicenda infinita. Così si sbloccheranno dal pignoramento anche le casse del Comune». Bene fa de Magistris a spargere ottimismo e non alzare polveroni verso il Governo e lo Stato, sarebbe il modo peggiore per perorare la causa della città. E la speranza è che questo autografo che vale il 77% di circa 90 milioni, si materializzi nei tempi prospettati dall’ex pm.


Tuttavia qualcosa non quadra, si ha l’impressione che la vicenda non sia stata sviscerata del tutto dall’Avvocatura dello Stato, atteso che permangono dubbi anche in chi regge ancora il Commissariato per l’emergenza terremoto, il Prefetto Carlo Schilardi, al quale i conti non tornano, mancano, stando a quello che trapela 10 milioni. Un «particolare» pesante che dovrebbe essere risolto proprio in queste ore. Dal commissariato però trapela fiducia come dalle parti del sindaco: «Comune e Commissariato - queste le indiscrezioni che filtrano - dallo stesso Commissariato - hanno tirato le fila della transazione insieme ai tecnici del Governo, l’iter da un punto di vista tecnico è chiuso. Entrambi gli enti hanno fatto quello che dovevano fare e non ci sono ritardi di alcun genere. Il 77% del debito è dello Stato la restante parte del Comune questa la ripartizione. Per quello che riguarda i 10 milioni pensiamo si tratti di una transazione tra amministrazioni dello Stato che comunque si risolve. Attendiamo con fiducia la firma delle presidenza del Consiglio, l’unica cosa che manca è questa e siamo fiduciosi che arrivi prima dell’insediamento del nuovo Governo». Insomma, è proprio una corsa contro il tempo, fattore che Palazzo San Giacomo non ha. Nel malaugurato caso in cui sorgesse qualche intoppo tale da rimettere al prossimo Governo - che si insedierà molto probabilmente tra poche ore - la vicenda per il Comune sarebbero dolori. Ci sarebbe il rischio di dovere rifare l’iter al successore di Gentiloni e non solo. E in ogni caso si dovrebbe aspettare ancora parecchio tempo prima di avere una risposta e con le casse del Comune bloccate la prospettiva non è certo positiva.

La visita di de Magistris a Roma non si è esaurita a Palazzo Chigi: «Abbiamo iniziato - dice il sindaco a Televomero alla trasmissione “Lente di ingrandimento” - una serie di incontri importanti. Prima all’Anci dove abbiamo costruito una proposta di legge che riguarda tutti i Comuni nelle nostre condizioni ovvero gravati dal debito storico. Un testo che l’Anci sta già trasmettendo in queste ore e il Parlamento lo visionerà in sede di approvazione del Def. E poi abbiamo avuto incontri ai massimi livelli di tipo politico con i gruppi parlamentari. Su questo sarò molto riservato. Posso dire che c’è molta attenzione verso gli enti locali e ciò mi fa essere ottimista per il futuro». Il sindaco ha incontrato - questo trapela - Graziano Delrio capogruppo del Pd alla Camera e ancora ministro in carica e molto probabilmente avrà avuto contati con altri gruppi a iniziare dal M5S che già ha un testo predisposto per i Comuni gravati dal cosiddetto «debito storico». 


Torniamo a Napoli, dove de Magistris politicamente deve darsi una mossa per scuotere truppe un po’ depresse. «Sul rimpasto - racconta - confermo che la riflessione è in atto ed entro fine mese prenderò le mie decisioni. Prima approviamo il bilancio consuntivo e facciamo il congresso di demA previsto anche questo per fine mese». Al riguardo il sindaco qualcosa sul fratello Claudio la dice: «Non sarà più segretario ma di certo resterà nel nostro Movimento politico che avrà una segreteria politica, bisogna programmare i prossimi appuntamenti». Quali sono? «Non penso che torneremo al voto per le politiche se fosse ci saremo, se no alla prossima tornata ci saremo come alle Europee di primavera e alle regionali».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino