In occasione della giornata dedicata alla lotta alla violenza sulle donne, il sindaco di Pimonte ( Napoli), che definì all'epoca (luglio 2016) «una...
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Nessun accenno, però, alla ragazza che, a causa delle violenze subìte da un branco di 11 minorenni, coetanei della vittima, tra cui anche il fidanzatino, è stata costretta a espatriare, con la sua famiglia, quando, circa un anno dopo la divulgazione della vicenda, i suoi violentatori furono scarcerati per essere avviati a programmi di rieducazione e reinserimento nella comunità dove si era consumato lo stupro. Una decisione che suscitò vergogna e rabbia nella famiglia della giovanissima vittima di violenza che, alla fine, decise di abbandonare la propria terra d'origine. La cittadina di Pimonte, balzata all'attenzione della cronaca due volte in meno di un anno, ha una ferita che non si è ancora rimarginata e non si rimarginerà finché non otterrà il perdono della 15enne stuprata due volte: dal gruppo di balordi del paese e dalle parole troppo leggere pronunciate dal sindaco che oggi celebra la giornata contro la violenza alle donne. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino