Caos e degrado in piazza Nazionale, l’allarme dei napoletani: «Lasciati soli da tutti»

Sversamenti abusivi, invasione di blatte e topi e decine di bivacchi dove la sera vanno a rifugiarsi i clochard della zona. L’allarme viene lanciato dai cittadini e mette al...

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Sversamenti abusivi, invasione di blatte e topi e decine di bivacchi dove la sera vanno a rifugiarsi i clochard della zona. L’allarme viene lanciato dai cittadini e mette al centro le condizioni di degrado e abbandono in cui da tempo versa tutta l’area di piazza Nazionale. Uno slargo tra i più noti e frequentati del centro cittadino a ridosso del quartiere di Poggioreale. Un piazzale dove non sono bastate le giostrine e i restyling degli anni precedenti a cambiare la situazione. Tutto è ancora abbandonato e anche le installazioni e i giochi per i più piccoli sono oggetto delle vandalizzazioni di chi – la sera – si “impossessa” della zona.


«Questa situazione è stata sottoposta alle istituzioni – afferma il commerciante Armando Diodato – ma non ci hanno ascoltato. Sono state promosse iniziative e coinvolte persone per la cura e la manutenzione del verde che è diventato il luogo dove si gettano rifiuti a ogni ora del giorno e della notte. Abbiamo cercato di sensibilizzare la popolazione per il mantenimento del decoro, ma non possiamo fare tutto da soli. Manca il supporto di chi dovrebbe garantirci la pulizia e la sicurezza e così non possiamo andare avanti. C’è la necessità di trovare una soluzione e una sistemazione anche per chi ha scelto di bivaccare in questa piazza durante la notte. Per chi l’ha trasformata in un gabinetto pubblico rendendola impraticabile a prima mattina».
 

Proprio quella dei clochard sembra essere la situazione più difficile da risolvere. Un vero allarme sociale che mai come in questo periodo coinvolge cittadini di diverse nazionalità. «Ce ne sono tanti – commenta il portavoce del “Comitato lenzuola bianche” Armando Simeone – e la sera occupano i giardinetti e gli spazi prospicienti alle ascensori che dovevano servire per i parcheggi. Lasciano in giro di tutto e adoperano le aree verdi per i loro bisogni. Non possiamo continuare così e non possiamo mostrare questo “spettacolo” ai nostri figli. C’è la necessità di allertare i servizi sociali e trovare una soluzione anche per questi senza fissa dimora. La civiltà di una città passa anche per le giuste politiche di accoglienza e gestione dei meno abbienti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino