TORRE DEL GRECO - Gli armatori della Deiulemar compagnia di navigazione dovranno rispondere anche dei presunti mancati controlli degli organi preposti a vigilare sulla raccolta...
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Lo spunto è dato dal procedimento intentato da oltre 2.500 obbligazionisti (a fronte dei quasi tredicimila che hanno investito nei «bond» Deiulemar oltre 720 milioni di euro) contro la Consob, ma anche contro la società di controllo Kpmg e il collegio sindacale: una vertenza nella quale erano già stati coinvolti gli eredi del defunto amministratore unico della Deiulemar compagnia di navigazione, Michele Iuliano. Nell’ultima udienza il colpo di scena: su richiesta dell'ex presidente del comitato dei creditori, l’avvocato Giuseppe Copapietro, il giudice ha accettato la richiesta di «chiamata in causa» degli altri armatori - i fratelli Della Gatta, l’unico fondatore ancora in vita, Giuseppe Lembo, e il figlio di quest’ultimo, Leonardo - per accertare se vi siano state responsabilità su quella che viene considerata «un’omissione nei controlli in merito alla raccolta dei risparmi Deiulemar, raccolta che avveniva alla luce del sole in una sede posta nel pieno centro cittadino».
Nella prossima udienza, fissata dal giudice della sezione fallimentare il 28 gennaio del 2016, saranno insomma ascoltati anche i fratelli Della Gatta e i due Lembo: «Una richiesta che ci è apparsa logica - afferma Colapietro, che a Torre rappresenta l’associazione Noi consumatori - sulla scorta di quanto stabilito finora dai giudici sull’esistenza di una società di fatto composta dalle tre famiglie fondatrici della Deiulemar compagnia di navigazione».
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Il Mattino