Caivano. Colpo di scena nel caso Fortuna Loffredo, la bimba di Caivano, abusata e uccisa la mattina del 24 giugno del 2014, per essere stata scaraventata nel vuoto...
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Certo continua il legale la Fabozzi per la sua condotta e sull'assoluta omertà imposta alle sue figlie, che invece hanno accusato il suo convivente ( Raimondo Caputo ndr) non merita nessuna clemenza. Noi siamo convinti che si saranno ancora tante orribili pagine di violenze ancora nascoste, scritte dai violentatori e assassini, sui quali c'è urgenza di fare luce al più presto». A riportare un po' di calma e tanta chiarezza pensa l'avvocato Salvatore Di Mezza, difensore di Marianna Fabozzi, che spiega: «La mia assistita era stata arrestata, insieme a Raimondo Caputo, il ventinove novembre del 2015, con l'accusa in concorso con Titò di favoreggiamento per gli abusi subiti dalle figlie. Nel maggio dello scorso anno, dopo un secondo arresto per Raimondo Caputo, ritenuto dagli inquirenti l'assassino della bambina, la mia assistita aveva violato gli obblighi degli arresti domiciliari, rilasciando un'intervista. Per questo scattò l'aggravamento della misura. Nel carcere di Pozzuoli la Fabbozzi è stata aggredita e avrebbe tentato il suicidio. Abbiamo presentato il ricorso per Cassazione sull' aggravamento, e l'alta corte lo ha annullato. E in attesa delle motivazioni, abbiamo presentato la stessa richiesta alla corte di assise di Napoli. E ieri la corte ha accolto la richiesta di ripristinare gli originari arresti domiciliari». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino