De Luca: «Cardarelli, via le barelle Circum: prenderemo i vandali»

Gragnano. «A fine maggio andrò al Cardarelli per controllare se hanno tolto le barelle dai corridoi, ma poi ci tornerò ancora a giugno perché non devono...

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Gragnano. «A fine maggio andrò al Cardarelli per controllare se hanno tolto le barelle dai corridoi, ma poi ci tornerò ancora a giugno perché non devono rimetterle». Vincenzo De Luca annuncia in piazza, a Gragnano, la sua intenzione di «verificare com'era prima e com'è adesso» la situazione nell'ospedale napoletano. Giunto nella città della pasta per appoggiare la candidata sindaco del Pd Silvana Somma, De Luca ha passeggiato in via Veneto, praticamente paralizzando il traffico e chiedendosi ironicamente «cos'è, una processione?». Poi è arrivato sul palco allestito in piazzetta Aldo Moro, dove ha preso la parola. 



«C'eravamo assuefatti e abituati ad avere le barelle nei corridoi del Cardarelli - ha detto il governatore della Regione Campania - che sembrava impossibile toglierle. Voi andavate nei corridoi e trovavate 25 barelle, con le signore delle pulizie che passavano con i carrelli, e i parenti dei pazienti, spesso anziani, seduti su una sedia ad attendere. Roba da terzo mondo, nel più grande ospedale del Sud Italia, che è un grande ospedale per la sua tradizione medica. Sono andato lì e ho detto: avete due mesi di tempo, se non togliete le barelle, andate a casa tutti quanti, dal primo all'ultimo». 

Dopo la sanità, è stato il momento dei trasporti regionali e della Circumvesuviana: «Per anni non abbiamo acquistato neanche i pullman. Poi abbiamo preso i treni, per ordinarli e farli realizzare non è come comprare una cravatta, c'è voluto tempo. Abbiamo impegnato quasi 600milioni di euro. Abbiamo consegnato i primi treni nuovi, ma ovviamente qualche farabutto c'è sempre e ha cominciato subito a vandalizzarli, a tagliare i sediolini: ma li prenderemo, pure capiterà che qualcuno se ne va in galera come merita». 


Infine, l'attenzione del presidente De Luca è andata sui fondi eruopei: «Abbiamo avviato un programma per recuperare ritardi enormi, ma oggi siamo pronti. Abbiamo a disposizione 16 miliardi di euro tra fondi europei e nazionali. Se riusciamo ad investirli, facciamo la rivoluzione in Campania. Ma ci vuole rigore».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino