Ecomostro di Alimuri, oggi la demolizione-show

Ecomostro di Alimuri, oggi la demolizione-show
Dopo il Fuenti, Alimuri . Ora anche la penisola Sorrentina deve dire grazie agli ambientalisti, a chi questa battaglia non...

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Dopo il Fuenti, Alimuri . Ora anche la penisola Sorrentina deve dire grazie agli ambientalisti, a chi questa battaglia non l'ha mai mollata, a cominciare da Legambiente. Oggi l'esplosione delle microcariche ripulirà il promontorio di Punta Scutolo, non certo le coscienze di chi ha permesso che un'intera generazione, i quarantenni di oggi, quel lembo di costa non lo vedesse mai pulito.







E la spettacolarizzazione dell'evento da questo punto di vista ha un suo perché: quando le rovine cadranno il promontorio acquisterà di colpo tutta la sua imponente naturalezza. Su quelle macerie, giustamente, sventoleranno tante bandiere. Il tam tam di questi giorni ha già costruito eroi e forgiato anche ambientalisti dell'ultima ora. I selfie faranno il giro del mondo, in tanti vorranno dire io c'ero, a cominciare dai sindaci di Vico Equense e Meta. Si, due comuni.



Per uno strano scherzo di confini tracciati a tavolino, infatti, il mostro di Alimuri sorge nel territorio comunale di Vico Equense, ma a quella spianata di roccia si accede solo dalla spiaggia di Alimuri che, invece, è nel territorio di Meta. Questo non è un particolare insignificante, tutt'altro. Tutto quello che si potrà immaginare per il futuro di quella spianata di roccia senza mostro, infatti, giocoforza dovrà avere due interlocutori. E i banchi di prova non mancheranno certo: già dalle prossime ore bisognerà lavorare a strettissimo contatto per portare vie le macerie che le microcariche accumuleranno sulle rocce.



E poi dovrà arrivare la bonifica del costone che non è urgente, ma urgentissima. I solai del mostro sono una gruviera, ci sono buchi da un metro di diametro. Questo significa che negli anni dal costone sovrastante sono caduti massi, alcuni anche di grandi dimensioni. Fino ad oggi il mostro ha occupato, con la sua orrenda presenza, una lastra di roccia, una terrazza sul mare di incomparabile bellezza. Un cantiere pericoloso chiuso, transennato, e in cui pure si sono consumate tragedie. È facilmente immaginabile che quel lembo di roccia già dalla prossima primavera, una volta ripulito, sarà assaltato dai bagnanti: da anni la spiaggia di Alimuri è diventata lo sbocco a mare anche per molti centri dell'entroterra vesuviano.



E allora ci vorrà cautela, tanta sorveglianza, bisognerà vigilare perché il costone diventi sicuro in pochi mesi senza dimenticare neanche il fatto che il ventre di quella montagna è vuoto. Che nella enorme caverna che affaccia sul mare è in costruzione, più o meno da quarant'anni anche questo, il grande depuratore della penisola sorrentina, quello che dovrà depurare i liquami di Sorrento, Sant'Agnello, Piano, Meta e Vico Equense. Per molto tempo questo progetto è stato fermo, era il tempo in cui i campanilismi vincevano sulle necessità.



Ora a giudicare dai sorrisi e dalle promesse di questi giorni non è più così. Speriamo. Speriamo di non dover rimpiangere anche il mostro che, almeno, faceva da paramassi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino