È per ragazzi come Giuseppe - che vendeva granite di limone fino a quando le forze dell'ordine l'hanno verbalizzato e mandato via - che Gaetano di Vaio scende in strada....
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Di Vaio farà da collante tra le istituzioni e le aree della città che hanno più difficoltà ad avvicinarsi ad esse, con un occhio di riguardo per quegli adolescenti e giovani maggiormente esposti a rischio di disattamento, devianza ed emarginazione. La strada spesso intesa come luogo di trasgressione e devianza diventa quindi opportunità di socializzazione, di percorsi riabilitativi e di lavoro. "Non sarò una persona di palazzo - ha detto Di Vaio, un esempio di riscatto (giovanissimo finì in carcere a Poggioreale per rapina e spaccio, poi la svolta con la carriera cinematografica e l'impegno nel sociale - sono nato per strada e continuerò a starci, intercettando mestieri che non sono illegali, persone che cercano di sbarcare il lunario e che non sanno che con formule molto semplici possono regolarizzare la loro attività".
Venditori ambulanti saranno trovati e potranno trovare in Di Vaio un punto di riferimento. Uno sportello vivente pronto ad accogliere istanze e semplificare loro la vita. "Riportando magari anche mestieri antichi e nobili come i saponari, i rigattieri in città - ha aggiunto Di Vaio - e che potrebbero diventare un elemento positivo di occupazione e attrattiva turistica". "Da tempo abbiamo un dialogo e una collaborazione con Gaetano - ha detto De Magistris che l'ha conosciuto durante il suo lavoro di magistrato a Reggio Calabria -. Un uomo che nella vita ha sbagliato, ha pagato e ha fatto della cultura un'arma di riscatto". Come nel suo piccolo sta cercando di fare anche Giuseppe che insieme ad altri giovani dei Quartieri Spagnoli ha fondato l'associazione "Socialmente pericolosi" e che oggi erano in prima fila per sognare e realizzare un futuro diverso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino