Dieci vittime innocenti di camorra: il bilancio della strage dei babyboss

Dieci vittime innocenti di camorra: il bilancio della strage dei babyboss
 In Campania i nuovi camorristi solo tra il 2011 e il 2016 hanno fatto registrare dieci vittime innocenti e in vent'anni di stese è rimasta coinvolta una lunga...

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 In Campania i nuovi camorristi solo tra il 2011 e il 2016 hanno fatto registrare dieci vittime innocenti e in vent'anni di stese è rimasta coinvolta una lunga lista di estranei alla camorra. In tutta Italia minori denunciati per reati inerenti agli stupefacenti sono passati dagli appena 578 del 1984 ai 2.113 del '90, fino ad arrivare ai 5.123 under 18 denunciati nel 2016. I dati sono riportati in «Under» il dossier di Associazione antimafie daSud, che accende i riflettori su giovani, mafie e periferie presentato oggi a Roma. La gravità dei dati viene confermata dal magistrato Francesco Cascini, capo-dipartimento della Giustizia minorile. «Oggi il tema della droga è enorme - dice - quasi il 50% dei reati ha a che fare con gli stupefacenti, ma è difficile da monitorare e l'impatto sociale è sottovalutato». Secondo i dati aggiornati al 15 dicembre 2016 del Ministero della Giustizia, nell'Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni (USSM) c'è stato un aumento costante - quasi il 40% dal 2007 al 2015 - dei ragazzi, italiani e stranieri, presi in carico, passando da 14.744 a 20.538.


I soggetti presi in carico per la prima volta nel 2016 sono stati 7.456, che si aggiungono ai 14.240 già presenti per arrivare a quota 21.696 (il 77% ha meno di diciotto anni). I reati maggiormente commessi sono i furti (26%), lesioni personali volontarie e stupefacenti (11% ciascuno) e rapine (10%). Esaminando il contesto regionale, in Calabria il nuovo modello di lotta alla 'ndrangheta, sperimentato da Roberto Di Bella, dal 2011 presidente del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, passa anche per l'allontanamento dalle famiglie d'origine: dal 2012 sono 40 i ragazzi che hanno lasciato il loro nucleo familiare, sia maschi che femmine.


In Sicilia, hanno tra i 10 e i 13 anni i bambini siciliani che si affacciano agli ambienti criminali. Allarmante il nuovo fenomeno dei baby scafisti, bambini provenienti dall'Egitto o dal Gambia, utilizzati a costo zero dalle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta dei migranti: si passa dai 19 bambini presi in carico dall'Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni nel 2014, ai 24 nel 2015, fino ai settanta del 2016. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino