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Sessanta dipinti, tutti contraffatti o falsi al maestro Mauro Reggiani. Alcuni sono stati sequestrati anche a Napoli in casa di ignari appassionati d'arte e collezionisti contattati nell'ambito di un'operazione giudata dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, che hanno sequestrato le tele e denunciato 23 persone in tutta Italia accusate di far parte di un gruppo criminale, composto da mercanti d'arte, collezionisti e speculatori coinvolti nel commercio illegale.
Reggiani, come si sa, è considerato uno dei massimi esponenti dell'astrattismo in Italia. Difatti le indagini sono iniziate nel 2019 proprio grazie alla segnalazione dell'Associazione per la tutela delle opere del maestro che denunciò un'insolita e continua richiesta di verifica di autentiche di dipinti.
Un ruolo fondamentale nella compagine criminale sarebbe stato svolto da un mercante abruzzese che, attraverso una serie di intermediari, avrebbe messo in circolazione un numero indefinito di beni d'arte falsi. Le opere, risultate copie di dipinti autentici, erano riproduzioni estrapolate dal catalogo generale delle opere di Reggiani, pubblicato in bianco e nero negli anni 90, geometricamente identiche a quelle catalogate, ma con colorazioni diverse da quelle originali.
Le opere sequestrate, proposte in commercio a prezzi compresi tra 15.000 e 70.000 euro, avrebbero generato un guadagno di oltre un milione di euro. Moltissime le vittime del raggiro che si sono ritrovate in casa dipinti falsi pagati migliaia di euro. Le opere sono state sequestrate nell'hinterland partenopeo come nelle province di Lecce, Perugia, Teramo, Cagliari, Milano, Firenze, Roma, Alessandria, Como, Modena, Cesena, Ferrara, Brescia, Savona, Padova e La Spezia, con la collaborazione dell'Arma territoriale e dei Nuclei dedicati competenti per territorio.
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