Dirigenti scolastici: c'è la protesta dei 1100 esclusi dalle graduatorie del 2011 che minacciano di andare a Roma e c'è la protesta dei 50 campani che non...
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Al centro della polemica il diverso trattamento ricevuto dagli esclusi dalle graduatorie del 2004 e del 2006 rispetto a quello del 2011. Con la legge 107 del 2015, i primi, pur non avendo superato le prove, sono stati immessi in ruolo con dei corsi di formazione, ai secondi, invece, è stato chiesto di superare esami scritti e orali, e molti non ce l’hanno fatta. Sull'organizzazione delle prove, poi, si è scatenata la bufera giudiziatia con una valanga di arresti. I candidati respinti, dal canto loro, si sono riuniti in un comitato e stanno organizzando una protesta contro il governo. Questo ha chiesto alla Consulta, alla quale era stato presentato un ricorso, di non pronunciarsi in attesa di un intervento del ministero: nella legge di Bilancio, però, dell'atteso provvedimento non c'è nemmeno l'ombra.
Ma anche i 50 aspiranti dirigenti risultati promossi alle prove suppletive volute dal ministero dopo i ricorsi, non sono stati immessi in ruolo. Scontata la protesta. Spiega una delle escluse, Valeria Vaccaro: "La discriminazione ai danni di noi Campani, unici in Italia ad essere ancora tra color che son sospesi, non ha motivazioni di nessun tipo se non quella di vivere in questa regione, perchè per risolvere situazioni come la nostra in altre regioni d'Italia, sono intervenute soluzioni amministrative, politiche e legislative, dimostrando quindi che la nostra posizione è più che valida per sottoscrivere il contratto da Dirigente scolastico". I campani, quindi, potrebbero essere inseriti in coda alla graduatoria regionale oppure occupare sedi vacanti sparse in Italia. Ma per ora il ministero non si pronuncia.
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Il Mattino