Disabilità, ripartono dal lago D’Averno le cene «speciali» del Gruppo MAH

Una ragazza del Gruppo MAH impegnata in cucina
Un’esperienza d’inclusione sociale, ma anche un’opportunità di lavoro. Questo sono le cene “speciali” ideate e organizzate dal Gruppo Madonna...

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Un’esperienza d’inclusione sociale, ma anche un’opportunità di lavoro. Questo sono le cene “speciali” ideate e organizzate dal Gruppo Madonna Assunta Handicap Onlus, un’associazione che riunisce i genitori degli alunni, disabili e normodotati, che frequentano l’omonima scuola di Bagnoli. Nato quattro anni fa, l’obiettivo principale del Gruppo MAH è quello di creare situazioni lavorative vere, e non fittizie, dove persone con deficit intellettivi e soggetti normodotati, o normotipici, come amano definirli i suoi soci, possano operare insieme con pari dignità e nel rispetto delle differenze.

 
«Il Gruppo MAH – spiega Roberta Pennarola, presidente dell’associazione – nasce dalla semplice constatazione che nella nostra società, quando entri in un ufficio, un ristorante, un bar o un qualunque altro esercizio commerciale, difficilmente trovi a servirti una persona diversamente abile. Così abbiamo realizzato progetti per inserire ragazzi con disabilità intellettive in un ambiente lavorativo eterogeneo, dove possano interagire con colleghi e clienti normotipici, aiutati da tutor e volontari dell’associazione che ne conoscono limiti e potenzialità».
 
In questo modo si creano concrete esperienze lavorative per ragazzi affetti, per esempio, da autismo, ritardo cognitivo o sindrome di Down, che hanno la possibilità di acquisire una formazione professionale e di essere anche retribuiti.
 
Tra i vari progetti ideati dall’associazione, quello delle cene “speciali” è il più longevo. Partito nel 2015, grazie alla collaborazione di un ristorante di Bagnoli, poi si è dovuto interrompere per la chiusura dell’esercizio. «Il proprietario del ristorante – spiega Marina Minopoli, componente del direttivo del Gruppo MAH – ci aveva concesso il lunedì, giorno in cui il locale restava chiuso, per organizzare le nostre cene “speciali” . Ogni settimana erano impegnati nel servizio quattro ragazzi diversamente abili, due in cucina e due in sala, ognuno affiancato da un tutor che lo seguiva. Poi c’erano delle mamme, volontarie dell’associazione, che davano una mano soprattutto in cucina».
 
L’anno scorso quel ristorante ha cessato la sua attività e il Gruppo MAH, sempre senza ricevere alcun aiuto da parte dalle istituzioni, ha dovuto cercarsi un’altra location dove far rivivere l’iniziativa. «Sappiamo bene – afferma la scrittrice Valeria Parrella, vicepresidente dell’associazione – che qui al sud esiste una questione meridionale, per cui dallo Stato non puoi aspettarti nulla. Noi avevamo richiesto una sede sociale e dei contributi per avviare i nostri progetti, ma non abbiamo ottenuto niente. E allora devi affidarti alla rete sociale delle amicizie, che per fortuna funziona».
 
Così, grazie all’accordo con l’agriturismo Mirabella, che ha sposato il progetto, le cene “speciali” possono riprendere con cadenza mensile in questa struttura stanziata sulle sponde del lago D’Averno. Si parte domani sera con il primo evento, poi i prossimi appuntamenti sono fissati per il 20 aprile, il 18 maggio, il 15 giugno e il 6 luglio prossimi. «Stavolta ci è stato concesso – annuncia Marina - un solo giovedì al mese, ma avremo a disposizione un bellissimo giardino. Ogni volta ci sarà un menu fisso, che offrirà un antipasto, un primo e un dolce al costo di 20 euro. L’ingresso sarà limitato a venti persone, in modo che i ragazzi impegnati nel servizio avranno la situazione sotto controllo e non subiranno troppo stress».
 

Tutte le informazioni sulle cene “speciali” e gli altri progetti dell’associazione sono disponibili sul sito internet www.gruppomah.it. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino