«DisarmiAmo Napoli», in piazza Nazionale per dire «no» alla camorra

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In piazza Nazionale per dire, ancora una volta, “no” alla...

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In piazza Nazionale per dire, ancora una volta, “no” alla camorra: si chiama #disarmiAmo Napoli la marcia di protesta che si terrà domani, alle 11, nella piazza dove ieri pomeriggio è stata colpita da un proiettile che le ha attraversato i polmoni una bambina di quattro anni, ricoverata in gravi condizioni al Santobono. L’ennesimo ferimento di un’innocente per il quale Un popolo in cammino ha organizzato la manifestazione domenica mattina. «Siamo stanchi. Ancora una volta la camorra torna a colpire i quartieri della nostra città - si legge in una nota diffusa sui social -. Siamo stanchi della violenza, di questi criminali, della crudeltà delle loro azioni. Un ennesimo conflitto a fuoco e a rischiare la vita questa volta è una bambina di 4 anni, ferita da colpi di pistola. Napoli ha bisogno di essere disarmata, di essere liberata dalle camorre e dalla loro violenza». Critiche da parte degli organizzatori all’indirizzo di Matteo Salvini: «Nel frattempo continuano i proclami sulla sicurezza, la caccia al clandestino da parte di un ministro dell'Interno che è completamente incapace a svolgere il suo ruolo». Poi l’affondo: «Le camorre, secondo la propaganda, sarebbero dovute sparire in un lampo e invece sono ancora in questa città a mettere a rischio la vita delle donne e degli uomini, dei bambini». Promesse «non mantenute» e «vuota retorica», secondo i promotori dell’evento di domani. «A Napoli non manca solo la sicurezza. Servono altri strumenti strutturali per disarmare questa violenza - prosegue la nota - Continuano a mancare le risorse per scuola, cultura, lavoro e welfare. Anche qui abbiamo ascoltato in questi anni solo parole, senza mai vedere un atto concreto». «E allora siamo stanchi di attendere. Napoli la “disarmiAmo” noi, con la forza di una reazione civile, sociale e culturale. Napoli ha bisogno di tutte le donne e gli uomini liberi, di tutte le intelligenze e le energie che saranno necessarie per cacciare via questa guerra dalla nostra città».
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Il Mattino