Dispersione scolastica, dal Viminale 1,5 milioni di euro per il progetto del Comune di Giugliano

Dispersione scolastica, dal Viminale 1,5 milioni di euro per il progetto del Comune di Giugliano
GIUGLIANO - Il Ministero degli Interni finanzia il progetto del Comune di Giugliano contro la dispersione scolastica. Il Comune è risultato il primo in graduatoria nel...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
GIUGLIANO - Il Ministero degli Interni finanzia il progetto del Comune di Giugliano contro la dispersione scolastica. Il Comune è risultato il primo in graduatoria nel bando relativo al Pon Legalità per il riuso e la ri-funzionalizzazione dei beni confiscati.


Il progetto presentato è finanziato dal Ministero dell’Interno si chiama “DIGA - Lotta alla Dispersione a Giugliano per la Legalità”.

Il finanziamento accordato è di 1,5 milioni di euro che serviranno al recupero e alla ristrutturazione della casa del boss Rea, in via Dante Alighieri. Qui saranno realizzate una sala conferenze, aule didattiche, laboratori e cucine attrezzate per formare cuochi ed altre figure del settore alberghiero.

Il progetto è stato presentato dal Comune di Giugliano in partnership con l’Istituto “Don Minzoni”. L’intervento si colloca nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Legalità” 2014-2020, che prevede la realizzazione di “interventi di recupero funzionale e riuso di vecchi immobili in collegamento con attività di animazione sociale e partecipazione collettiva, inclusi interventi per il riuso e la ri-funzionalizzazione dei beni confiscati alle mafie.
Questi interventi sono tesi all’attuazione di politiche di promozione sociale, culturale, ambientale, della legalità e della sicurezza, nonché alla creazione di opportunità di sviluppo e di lavoro, al fine di combattere il disagio sociale, l’emarginazione e la disoccupazione.

L’obiettivo è favorire lo sviluppo di attività di animazione sociale, culturale, civica e di partecipazione della cittadinanza, soprattutto giovani.

Il bene confiscato alla camorra sarà ristrutturato ed ospiterà prioritariamente attività finalizzate a combattere l’abbandono e la dispersione scolastica, realizzate attraverso percorsi d’istruzione e formazione professionale indirizzati a rispondere più validamente e adeguatamente alle richieste del mercato del lavoro.

Spazi specifici saranno riservati all’erogazione di servizi di orientamento e di indirizzo al lavoro.

Altri saranno dedicati ad attività inerenti la lotta alla violenza, soprattutto di genere e minorile (in forte crescita a seguito del dilagante fenomeno delle babygang).

«Siamo molto soddisfatti - commenta l’assessore alla Legalità e Beni Confiscati, Adolfo Grauso - utilizzare i beni confiscati per recuperare ragazzi difficili e dare loro una possibilità è il miglior uso che si possa fare di questi patrimoni. La camorra, del resto, ruba il futuro proprio a questi ragazzi».

Soddisfazione è espressa anche dal presidente della terza Commissione Consiliare, Gennaro Di Gennaro. «Il progetto presentato dal nostro Comune è l’unico che ha avuto il massimo del punteggio ed il massimo del finanziamento - spiega il presidente della competente commissione consiliare del Comune -. La cosa da evidenziare è che, grazie anche alla collaborazione con il Minzoni, saremo in grado di dare una possibilità a quei ragazzi che oggi non completano il ciclo degli studi».


«È il primo tassello di un progetto più ambizioso - spiega a sua volta il sindaco Antonio Poziello - Stiamo provando a riproporre un modello vincente contro la dispersione scolastica, quello di Piazza dei mestieri di Torino, che ha consentito di recuperare e dare un’opportunità a migliaia di ragazzi a rischio. Con l’Assessore regionale alle Politiche Giovanili, Serena Angioli, stiamo lavorando ad un progetto pilota, che possa dare una possibilità concreta ai ragazzi più poveri di occasioni». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino