Distrutta la lapide commemorativa del celebre musicista Gaetano Donizetti

Pollena Trocchia. La Lapide commemorativa al compositore Gaetano Donizetti
POLLENA TROCCHIA. La lapide del celebre compositore bergamasco, Gaetano Donizetti distrutta da ignoti.  A fare la...

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POLLENA TROCCHIA. La lapide del celebre compositore bergamasco, Gaetano Donizetti distrutta da ignoti. 


A fare la scoperta un uomo che abita nelle campagne vicine il piccolo monumento eretto per celebrare il soggiorno del musicista bergamasco nella villa nel borgo antico di Trocchia dove, tra il 1828 e il 1830, Gaetano Donizetti fu spesso ospite di Ferdinando Capece Minutolo, duca di S. Valentino e del marchese Giuseppe Cavalcanti proprietario del podere la Vigna, poi acquisito dal conte Caracciolo.

L’uomo accortosi dell'atto vandalico ha immediatamente avvisato il sindaco, Francesco Pinto il quale, a sua volta, si è recato sul posto - la lapide si trova in un fondo agricolo privato - denunciando il fatto ai carabinieri della locale tenenza che hanno avviato le indagini. Ed è stata di grande indignazione ed estremo rammarico la reazione del sindaco di Pollena Trocchia alla notizia della distruzione della Lapide di Gaetano Donizetti, tra l'altro uno dei siti culturali del comune vesuviano ricadente all'interno dell'area protetta del Parco nazionale del Vesuvio. Fu il Conte Ambrogino Caracciolo - che in seguito acquisì la villa - oltre cento anni fa, a far erigere accanto a un ulivo secolare il monumento alla memoria del maestro compositore che soggiornò, amò e si ispirò per le sue opere a Pollena Trocchia. 

Gaetano Donizetti, partendo dal borgo antico di Trocchia, era solito fare lunghe passeggiate attraverso un sentiero che conduceva in un podere e sedersi su di un masso di pietra lavica, all’ombra di un maestoso ulivo, lo stesso dove nel 1911 è stata posta una lapide marmorea commemorativa. Su questa altura Gaetano Donizetti, si narra nei testi, pare si sia ispirato ed abbia composto nel 1835 le note di una delle sue opere più celebri, la “Lucia di Lammermoor”, opera ambientata nelle nebbie scozzesi, ispirata da un racconto di Walter Scott. Ed è nell'antico organo della chiesa della Santissima Annunziata, nel borgo Trocchia, che il compositore pare abbia poi suonato l'opera "Lucia di Lammermoor".


Ora, la lastra di marmo contenente la dedica a Donizetti e racchiusa da una struttura muraria è stata devastata da mani rimaste ignote. “Non è possibile che avvengano ancora episodi del genere in spazi pubblici o privati che siano. I lasciti del nostro passato dovrebbero essere percepiti da tutti come una ricchezza, un volano per lo sviluppo territoriale e una fonte di orgoglio. Non possiamo essere costretti a sorvegliare ogni sito rilevante del paese, già solo pensare un’ipotesi del genere, che evidentemente non può trovare riscontro nella realtà, rappresenta una sconfitta per una comunità e una società che si dicono civili” ha detto il Sindaco Pinto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino