Divieti di balneazione da Sorrento a Ischia ma i tuffi continuano

Schiuma marrone a Marina Grande mancano i cartelli con l’avviso di stop

Vacanzieri in acqua a Sorrento nonostante il divieto di balneazione
Estate cominciata nel peggiore dei modi per il mare del golfo con divieti di balneazione che vanno da Sant’Angelo d’Ischia fino alla Costiera. A Sorrento si ripete un...

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Estate cominciata nel peggiore dei modi per il mare del golfo con divieti di balneazione che vanno da Sant’Angelo d’Ischia fino alla Costiera. A Sorrento si ripete un copione già visto. Torna lo stop ai tuffi per la spiaggia Bandiera blu di Marina Grande. Le acque che bagnano l’unico arenile libero della città (c’è anche quello di San Francesco riservato però ai residenti) sono di nuovo off-limits. È la conseguenza dei test eseguiti nei laboratori dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania sui campioni prelevati mercoledì dai tecnici nei punti prestabiliti del litorale. Analisi che evidenziano un lieve sforamento dei parametri riferiti al batterio dell’escherichia coli. Tanto è bastato perché l’Arpac decretasse lo stop ai tuffi per il tratto di costa che si estende dall’approdo di Marina Grande a La Tonnarella.

Appena è stata notificata al Comune la nota dell’Agenzia, il sindaco Massimo Coppola ha firmato l’ordinanza che vieta i bagni nella zona. Il provvedimento era già in vigore dal tardo pomeriggio di venerdì, ma ieri mattina erano ancora tanti i bagnanti in acqua perchè mancavano i cartelli che avvertivano dello stop. Erano quasi tutti turisti stranieri tra i quali molti bambini. 

Si tenta di stabilire cosa abbia provocato la presenza di agenti inquinanti. «Data l’assenza di piogge nelle ultime settimane - fanno sapere dal Comune di Sorrento - gli uffici hanno già allertato i tecnici della Gori per l’identificazione di eventuali cause derivanti da problemi al sistema fognario». In effetti già l’anno scorso, in piena estate, prima a luglio e poi ad agosto, Coppola si vide costretto a disporre lo stop ai tuffi a Marina Grande. Il ripetersi del fenomeno può, quindi, essere legato a fattori ricorrenti. 

Da un lato all’altro del golfo lo scenario non cambia. È la rottura della condotta fognaria sottomarina di Sant’Angelo ad obbligare il sindaco di Serrara Fontana, Irene Iacono, a disporre il divieto di balneazione per le spiagge del borgo dell’isola. Il provvedimento si è reso necessario a seguito degli esami effettuati dall’Arpac nei giorni scorsi, mentre erano ancora in corso i lavori di manutenzione all’impianto che partendo dal versante di ponente scarica in mare aperto i liquami. I test programmati hanno evidenziato una lieve difformità rispetto ai valori di riferimento degli enterococchi intestinali a Sant’Angelo ed alla spiaggia delle Fumarole. 
«Il guasto è stato riparato e contiamo di revocare il divieto a breve - spiega il sindaco Iacono - la condotta è vecchia e i lavori per sostituirla partiranno ad ottobre così come stiamo lavorando per l’implementazione dell’impianto di pretrattamento di Sant’Angelo, l’unico finanziato per i Comuni dell’isola: chiediamo scusa per questo inconveniente capitato in piena estate ma il mare di Sant’Angelo era e resta pulito e adatto alla balneazione e con i lavori che realizzeremo questo inverno non si verificheranno più problemi».

Tornando in Costiera altri problemi si riscontrano in località Sopramare, a Piano di Sorrento, dove in acqua è stata rilevata la presenza oltre i limiti per l’escherichia coli, insieme a chiazze di schiuma marrone. Poiché un controllo fatto pochi minuti prima ha dato esito negativo, l’Arpac si è limitata in questo caso a sconsigliare i tuffi.
Quindi niente divieto, ma il sindaco Salvatore Cappiello ha già chiesto a Gori di monitorare l’alveo e la foce del rivolo Lavinola. Buone notizie, invece, per la riviera di San Montano, a Massa Lubrense. Ieri sono arrivati i risultati delle controanalisi eseguite dall’Agenzia regionale in tempi rapidissimi ed il primo cittadino Lorenzo Balducelli ha già potuto revocare il divieto di balneazione emanato giovedì.

«I nostri operatori possono eseguire prelievi straordinari e suppletivi nel momento in cui i Comuni e l’ente gestore, in questo caso la Gori, comunicano di aver risolto la problematica che ha generato lo sforamento dei parametri - chiarisce il direttore di Arpac, Stefano Sorvino -. Non essendoci state piogge in questo periodo le presumibili cause possono essere legate a un malfunzionamento degli impianti o a uno sversamento». E a Massa Lubrense si sarebbe verificata proprio questa seconda ipotesi considerando che i tecnici Gori non hanno riscontrato danni alle condotte o all’impianto di depurazione.
 

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Il Mattino