Documento valido per l’espatrio ma era falsificato: un arresto nel Napoletano

Documento valido per l’espatrio ma era falsificato: un arresto nel Napoletano
Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di San Giorgio a Cremano hanno arrestato Giuseppe Petrazzuolo, 39enne di San Giorgio a Cremano, con precedenti penali, per il...

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Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di San Giorgio a Cremano hanno arrestato Giuseppe Petrazzuolo, 39enne di San Giorgio a Cremano, con precedenti penali, per il reato di possesso di documento valido per l’espatrio falsificato. I poliziotti passando in via Verdi, hanno notato, all’interno di un’autovettura in sosta, due uomini dal fare sospettoso e hanno deciso di controllarli.


A tale decisione i due uomini hanno mostrato una sorte di agitazione ed un certo nervosismo che ha indotto i poliziotti ad approfondire il controllo. All’interno dell’autovettura, c’era un borsello che, a dire dei due uomini, apparteneva a un loro amico che era in quel momento in un’agenzia di servizi per sbrigare alcuni adempimenti, nel quale erano conservate banconote di diverso taglio, per un ammontare di 3.030 euro. Uno dei due, M.F., 39enne napoletano con pregiudizi di polizia, ha spontaneamente consegnato agli agenti quanto era in suo possesso. Mentre, nel borsello del Petrazzolo, gli agenti hanno rinvenuto diverse carte di credito, contratti di locazione di veicoli, un assegno bancario, un elenco cartaceo di svariate attività e nominativi con l’indicazione per ciascuno, di somme di denaro che nel complesso ammontavano alla cifra di 5 milioni di euro.

Hanno altresì rinvenuto una carta d’identità priva di foto e di timbro a secco, valida per l’espatrio, intestata ad a un cittadino di Macerata. I poliziotti hanno accertato che questa carta d’identità era stata smarrita e denunciata dal legittimo proprietario, presso la stazione dei Carabinieri di Treja, in provincia di Macerata. Il Petrazzuolo , per tale motivo , è stato arrestato e su disposizione dell’autorità giudiziaria posto agli arresti domiciliari, in attesa del giudizio fissato per la mattinata odierna. Con la celebrazione del procedimento per direttissima il Petrazzuolo è stato condannato ad 1 anno di reclusione con la sospensione della pena.
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Il Mattino