Don Mimmo Battaglia cita Bennato: «Seconda stella a destra, questo è il cammino»

Don Mimmo Battaglia cita Bennato: «Seconda stella a destra, questo è il cammino»
«Seconda stella a destra, questo è il cammino, poi dritto fino al mattino. Poi la strada la trovi da te». Don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, da Pompei...

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«Seconda stella a destra, questo è il cammino, poi dritto fino al mattino. Poi la strada la trovi da te». Don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, da Pompei cita i versi della canzone di Eduardo Bennato, L'isola che non c'è, per trasmettere speranza ai fedeli. «Se alziamo gli occhi al cielo non vediamo le stelle. Eppure le stelle ci sono. Non dobbiamo abbandonare la speranza», dice don Mimmo, emozionato per la sua prima celebrazione nel santuario della Vergine del Rosario. L'arcivescovo di Napoli, che ha ringraziato il presule di Pompei Tommaso Caputo per averlo voluto con sè in occasione della chiusura del mese mariano, ha centrato la sua omelia sulla speranza e sull'amore per la vita che devono prevalere sulla disperazione, per la rinascita nel buio momento della pandemia. «Partendo dalla basilica del Carmine - ha detto Battaglia - ho consegnato questa parola: Speranza, e chiedo ora su questo altare che il Signore possa rafforzarla ancora di più, perché Lui è la speranza ed è presenza della nostra vita, ma non sempre siamo capaci di riconoscerlo nel nostro cammino».

Monsignor Battaglia ha, poi, esortato a comprendere e a riconoscere l'amore e la potenza della Trinità in ciascuno di noi e a «vestire gli abiti di Maria che ha recitato il Magnificat: quindi, l'abito della gratitudine per il dono della vita, che dobbiamo difendere. Poi l'abito dello stupore che ci dà la capacità di incantarci davanti alla bellezza della vita». Infine, l'abito della trasparenza: «abito prezioso di cui tutti abbiamo bisogno». Il vento ha accompagnato la celebrazione, al punto che è stato data disposizione ai fedeli di prendere la comunione tra il pollice e l'indice, per evitare che l'ostia potesse volare via dal palmo della mano. La pandemia, quest'anno, ha fermato la marea di fedeli che, per tradizione, raggiungevano Pompei a piedi, partendo dalla chiesa del Carmine, l'ultimo sabato di maggio. È stato, dunque, un pellegrinaggio vissuto in forma spirituale, perché «la cura della persona e il senso di responsabilità devono essere la nostra prima testimonianza, il nostro primo atto di amore e di fede», hanno spiegato i giovani dell'Azione Cattolica di Napoli, organizzatori dell'evento. 

 

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Il Mattino