Dopo essere stata lasciata dal marito una mamma, di appena 29 anni, con due bambini di 2 e 5 anni, aveva deciso di porre fine alla sua vita lanciandosi dal balcone di casa con i...
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BARRICATA IN CASA
Il comandante Esposito, supportato da due militari dell'Arma della radiomobile di Torre Annunziata, doveva a tutti i costi entrare in quell'appartamento. Ma la donna aveva premeditato tutto, pur di non farsi salvare, si era barricata in casa. Ma non è stata certamente una porta chiusa a fermare il maresciallo maggiore dal salvare la 29enne e la vita dei due piccoli vittime innocenti di una madre che preferiva la morte alla separazione del padre dei suoi figli. Il comandante dell'Arma, in attesa dell'intervento dei vigili del fuoco, ha iniziato a sfondare la porta d'ingresso. Giunti sul balcone al comandante Esposito è bastato guardare la donna negli occhi per capire che nessuna parola era giusta per convincerla a rinunciare alla morte e a mettere in salvo almeno i suoi figli. L'Angelo in divisa, così, ha agito con coraggio e tempestività, mettendo in pericolo la sua di vita. Si è proteso nel vuoto e con un movimento rapito e forte ha abbracciato la donna ed i piccoli mettendoli in salvo. La sua azione si è svolta sotto lo sguardo atterrito dei condomini dell'edificio i quali, dopo la messa in sicurezza dei tre, hanno applaudito l'azione eroica. Senza l'intervento coraggioso e preciso in ogni particolare del maresciallo maggiore Angelo Esposito ora Pompei, e non solo, starebbe piangendo per l'assurda morte di una mamma di 29 anni e di due bambini di 2 e 5 anni. La donna è stata affidata alle cure mediche dell'ospedale «Maresca» di Torre del Greco. I due bambini, invece, sono stati dati in affidamento ai parenti.
DA DONNA A DONNA
Uno dei militari dell'Arma, che ha partecipato al delicato intervento, era una donna che, durante il trasporto in ospedale, è riuscita a conquistare la fiducia della giovane madre disperata facendosi confidare il motivo del suo gesto. La 29enne, in lacrime e forse ormai consapevole della tragedia che stava per compiere, ha spiegato che voleva uccidersi per amore di suo marito che è andato via di casa, lasciandola da sola con i piccoli da crescere, e le ha chiesto il divorzio. La donna, infatti, non risulta gravata da problematiche psichiatriche e che, dunque, il tentato suicidio è riconducibile alla separazione in atto. Troppo giovane, e troppo pochi gli anni di matrimonio, per poter reggere al dolore della separazione. La donna, una volta dimessa, sarà seguita dai servizi sociali del comune mariano che valuteranno se nel suo stato psicologico potrà occuparsi dei bambini senza mettere nuovamente in pericolo la loro vita. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino