Droga in costiera sorrentina, il figlio di un vip spendeva migliaia di euro al mese

Arrestati 33 spacciatori: fiumi di cocaina per gli studenti, business da 70mila euro nei weekend

Un frame dai video registrati dai carabinieri per documentare il traffico di droga
In cella trentatre tra fornitori e pusher della droga per vip e figli in Costiera sorrentina. Due anni di meticolose indagini. Inchieste, arresti, scarcerazioni. Ieri...

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In cella trentatre tra fornitori e pusher della droga per vip e figli in Costiera sorrentina. Due anni di meticolose indagini. Inchieste, arresti, scarcerazioni. Ieri all’alba la nuova ordinanza della Procura di Torre Annunziata. A dicembre una raffica di arresti, annullamento del Riesame per «carenza di autonome valutazioni del giudice» nel provvedimento, tutti liberi e ieri nuova ordinanza. Per la terza volta, una maxi operazione anti-droga a chiusura di lunghe indagini viene ripetuta per questa motivazione. Un’anomalia che costringe la Procura di Torre Annunziata a chiedere più volte gli stessi arresti per reati gravi legati allo spaccio a giovani e giovanissimi, capaci di spendere anche mille euro al mese per l’acquisto di stupefacenti. 



Ieri nove persone sono finite in carcere, tredici ai domiciliari (di cui sette con braccialetto elettronico), altre sette sono state sottoposte al divieto di dimora in provincia di Napoli e quattro all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, per gli stessi reati contestati lo scorso dicembre. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Sorrento e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Emilio Prisco) hanno permesso di ricostruire l’intera rete di fornitori e pusher, con oltre 184 capi d’imputazione e un migliaio di episodi di spaccio di cocaina, marijuana e crack documentati, anche grazie alle registrazioni con telecamere nei pressi di una scala che era diventata una piazza di spaccio al centro di Vico Equense. 

Indagini partite nell’estate 2020, e chiuse solo nell’inverno del 2021, in un vero proprio viaggio itinerante nelle varie piazze di spaccio del Napoletano. Tutto, partendo da Vico Equense, dalle palazzine popolari di via Sconducci, per arrivare a via Tavernola a Castellammare di Stabia, a Gragnano, nel rione Penniniello di Torre Annunziata e al Piano Napoli di Boscoreale, tra forniture e vendita al dettaglio di cocaina e crack: giro d’affari da 70mila euro nei fine settimana. In cella Luigi Rapicano e Giuseppe Manfuso, accusati di essere i gestori della piazza di spaccio di Vico Equense, insieme ad Andrea Di Somma. Coca per gli studenti e i giovani della movida in Penisola Sorrentina. 

Nuovo arresto anche per Salvatore Carpentieri, elemento di spicco del «quarto sistema» e ritenuto capo dello spaccio del Penniniello di Torre Annunziata, con Pasquale Curcio residente nello stesso rione, Anna Tessitore (mamma di Carpentieri) e Maria Valito. In cella anche il pusher del Piano Napoli di Boscoreale Crescenzo Palumbo, detto Enzo, che avrebbe gestito un vero e proprio supermarket dello spaccio direttamente dai domiciliari, con alcuni dei collaboratori che non sono stati ancora identificati. In carcere pure Raffaele Perillo, ritenuto molto vicino agli ambienti del clan D’Alessandro di Castellammare. Ai domiciliari gli altri vicani Ugo e Baldassarre Rapicano, Domenico Pulzella, gli stabiesi Michela Rubicondo, Luciano Polito, Salvatore Rossetti, Roberto Ferraro, Luigi Schettino, Vincenzo D’Auria, nonché Maddalena Gemignani, Stefano Scalella e Francesco Falanga (di Torre Annunziata). Indagati con misure meno afflittive anche alcuni incensurati dell’area stabiese. 

Nel corso delle indagini, è stata anche sequestrata una pistola con munizioni ed è emerso un inquietante quadro, che coinvolge tante famiglie «bene» della Penisola Sorrentina. Tra i «clienti» fissi di uno dei pusher ci sarebbe anche il figlio di un professionista, che spendeva oltre migliaia di euro al mese in droga. Tanta cocaina, venduta soprattutto agli studenti, che dal primo pomeriggio iniziavano una «processione» per raggiungere i pusher. Tra questi rampolli delle famiglie «bene» di Sorrento, Sant’Agnello, Piano, Meta e Vico Equense.
 

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Il Mattino