Il pizzo era imposto con le modalità tipiche della camorra, spendendo il nome dei nuovi boss della zona, con il ricorso alla minaccia e alle ritorsioni. Le vittime sono...
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Eccolo lo scenario da Far west che emerge dalla recente inchiesta della Direzione distrettuale antimafia sulla mala di Ponticelli. Dodici gli arresti eseguiti dagli agenti della squadra mobile e dai poliziotti del commissariato di zona. In manette i presunti «esattori» della camorra, fedelissimi dei fratelli De Micco (Marco, Luigi e Salvatore, ritenuti ai vertici dell'organizzazione e già in carcere per altre accuse) che avrebbero imposto il pizzo in nome del clan noto anche come i «Bodo».
Estorsione aggravata dalla finalità mafiosa, incendio doloso, porto e detenzione illegale di armi sono, a diverso titolo, i reati contestati ai dodici indagati, da ieri in cella per effetto dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip su richiesta dei pm del pool antimafia che ha coordinato l'inchiesta, i sostituti procuratori Vincenzo D'Onofrio, Antonella Fratello, Francesco Valentini.
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Il Mattino