Medici napoletani in prima linea: sono impegnati nei soccorsi in Burkina Faso dopo l'attentato

Ci sono anche due medici napoletani nella equipe, in gran parte umbra, che sta prestando servizio di volontariato in Burkina Faso, a circa 60 chilometri dal luogo in cui è...

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Ci sono anche due medici napoletani nella equipe, in gran parte umbra, che sta prestando servizio di volontariato in Burkina Faso, a circa 60 chilometri dal luogo in cui è avvenuto l'attentato. Dell'equipe, composta da undici persone e coordinata dal dottor Giovan Battista Sbordone, oculista della Usl Umbria 1, fanno parte anche due infermieri di Città di Castello assieme ad altri colleghi di Napoli, Sansepolcro e Gubbio, che «continuano a prestare la preziosa e fondamentale opera anche in questi concitati e drammatici momenti di terrore»: è quanto ha affermato il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, esprimendo - in una nota del Comune - «vicinanza e solidarietà per la straordinaria opera umanitaria, di alto valore medico-sociale, che continuano a svolgere, tra l'altro a proprie spese, a sostegno di quelle popolazioni in difficoltà».


«Abbiamo appreso prima di tutto la notizia che stanno bene - ha detto il sindaco - e addirittura con grande senso di abnegazione, sotto opportuna protezione delle autorità locali, continuano a svolgere interventi chirurgici indispensabili per alleviare e risolvere problemi di salute che affliggono quelle popolazioni in particolare agli occhi. È davvero commovente e di esempio per tutti noi quello che sta accadendo in quelle zone, testimonianza concreta del ruolo fondamentale e sinergico che svolgono associazioni umanitarie e volontari sul versante medico e sociale».

«Seguiremo con attenzione - ha concluso Bacchetta - l'evoluzione di questa vicenda facendo sempre sentire il calore, la riconoscenza e l'affetto della nostra comunità all'equipe medica e alle loro famiglie».


«Sorpresa e sconcerto per quello che è successo in un Paese che è sempre stato un esempio di tolleranza e convivenza tra le religioni! Ovviamente un po' di preoccupazione ma la situazione in questo sperduto ospedale di campagna è tranquilla come sempre! Comunque siamo costantemente controllati e protetti dagli uomini della Gendarmerie»: questo è stato invece il commento del dottor Giovan Battista Sbordone e del dottor Luigi Panata, medico di famiglia e anima della missione, sempre secondo quanto riferisce la nota. Da quattro anni l'associazione «L'impegno» onlus presieduta dal dottor Panata porta sollievo alla popolazione di questo poverissimo Paese eseguendo - prosegue la nota del Comune di Città di Castello - interventi di chirurgia oculare tra i più disparati su giovani ed anziani. Gli interventi vengono svolti da quest'anno nelle nuove sale operatorie costruite grazie ai fondi raccolti dalla associazione, che si occupa anche della costruzione di pozzi, adozioni a distanza e progetti per lo sviluppo ed aiuto e sostentamento ai più bisognosi
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Il Mattino