Torre del Greco. Da attore protagonista di un chiacchieratissimo videoclip che inneggia alla camorra a indagato dalla Dda per aver indirettamente fornito al clan una pistola...
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E' accusato a piede libero di aver fornito, se pur non direttamente, l'arma del delitto: una Beretta 9x21 che il 48enne regalò al consuocero, gregario dei Birra e che questi a sua volta consegnò al killer materiale dei Montella. Di Borrelli - non coinvolto nella mattanza - parlano a lungo i pentiti del clan di Ercolano, infastiditi da quell'inopportuno videoclip musicale, "O capoclan" del cantante neomelodico Nello Liberti. "O capoclan è n'omm serio, che è cattivo nun è o ver'", canta Nello Liberti che per questa osanna al crimine organizzato deve rispondere del reato di istigazione a delinquere.
Nella clip girata in buona parte a Ercolano e che ha raggiunto le 20mila visualizzazioni su Youtube, Alfonso Borrelli veste appunto i panni del padrino che sceglie la via della mala "perchè da piccolo per sfortuna nun putette faticà". E allora accetta la strada dell'illegalità, si occupa dei guaglioni del clan e prende decisioni sbagliate "ma sul pe' necessità".
Poco più di quattro minuti di girato: in primo piano pistole, moto, pizzini bruciati e il capoclan che finisce in carcere. Nell'ultima scena, dietro le sbarre, l'appello a Dio: "Proteggi i miei figli e se qualche volta non ci riesci, lo faccio io che sono il capoclan". Leggi l'articolo completo su
Il Mattino